Chirurgia plastica e minori, quando è giusto accettare o è necessario rifiutare un intervento

Chirurgia plastica e minori, quando è giusto accettare o è necessario rifiutare un intervento

CATANIA – La chirurgia estetica, una delle branche più recenti della chirurgia, ha subito una crescita sempre maggiore andando di pari passo con i cambiamenti culturali all’interno della società.

Una maggiore attenzione alla cura del corpo, inizialmente solo da parte delle donne e poi anche da parte degli uomini, ha dato a questa specializzazione lo spazio che merita.

Il punto di partenza per analizzare interventi di chirurgia plastica e di medicina estetica è comprendere con esattezza qual è l’obiettivo di un intervento, in modo da non commettere errori di giudizio. Un’operazione estetica punta prima di tutto alla ricerca di un equilibrio e di un’armonia.

In quest’ambito della medicina, il rapporto tra medico e paziente basato sul dialogo diventa fondamentale e nulla può essere lasciato al caso. Durante la prima visita, l’aspetto psicologico del paziente, insieme alle motivazioni che lo spingono a richiedere un intervento estetico, sono gli elementi principali che portato un medico ad accettare o rifiutare un caso.

La situazione diventa molto più delicata se il paziente è un minorenne. In questi casi come si deve approcciare un professionista?

Quando ci si trova davanti un paziente minorenne, la presenza di almeno uno dei genitori è fondamentale e questo lo stabilisce la legge poiché il consenso informato deve essere firmato da un adulto – afferma la dottoressa Serena Tamburino, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica -. Poi subentra anche una questione morale, io voglio che il genitore venga coinvolto nel procedimento decisionale che precede l’intervento affinché ne sia informato a dovere e consapevole della scelta. Infine, diventa fondamentale la motivazione del giovane paziente che deve essere spinto dalla voglia di raggiungere un’armonia e un profilo più equilibrato. Per la mancanza di questi 3 aspetti fondamentali ho rifiutato di eseguire più di un trattamento di medicina estetica“.

Equilibrio, armonia e consapevolezza sono le parole chiave che stanno alla base di tutti gli interventi di chirurgia estetica e questo vale tanto per gli adulti quanto per i minorenni, rigorosamente accompagnati. La superficialità, la voglia di assomigliare a qualcun altro o di seguire una moda scoppiata sui social network sono ben lontani dai principi su cui si basa la chirurgia estetica. Esistono dei casi in cui un difetto provoca dei veri e propri disagi, soprattuto nei ragazzi più giovani in una fase di crescita.

Un intervento di medicina estetica può aiutare o meno un paziente giovane in una fase di crescita?

Anche in questo caso dipende dalla motivazione che spinge un/a ragazzo/a, accompagnato dalla propria famiglia, a ricorrere al chirurgo. Un paziente si è presentato da me chiedendo di risolvere un difetto del naso, senza però voler effettuare interventi invasivi e a lungo termine. In questo caso, dopo un lungo confronto con tutte le persone coinvolte, ho percepito il disagio che questo difetto provocava alla persona che avevo davanti e ho deciso di aiutarla“.

Diverso è l’approccio con chi ha bisogno di interventi di chirurgia plastica. Secondo quanto raccontato dalla dottoressa Tamburino non sono ancora molti i minorenni che richiedono questo tipo di operazione e nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi che presentato patologie malformative: “Ho eseguito un intervento di chirurgia plastica su una paziente giovane che presentava il seno tuberoso (un’anomalia malformativa che colpisce il seno nella fase dello sviluppo, ndr). In questo caso, però, l’intervento non era mirato solo a una finalità estetica, ma a risolvere una malformazione che durante il periodo della crescita può provocare non pochi disagi – prosegue la dottoressa Tamburino –. Un altro paziente con delle orecchie a sventola molto importanti è stato sottoposto a un intervento plastico. Mi ricordo che durante la prima visita faceva fatica a farsi guardare e rispondere alle mie domande, a sei mesi di distanza dall’intervento è apparso completamente differente: più sicuro e a suo agio“.

La chirurgia estetica non è quella sdoganata in televisione o sui social network che spesso portano in scena risultati appariscenti e poco armoniosi. Esiste un’enormità di pazienti che hanno fatto ricorso a interventi di chirurgia plastica che non danno nell’occhio passando inosservati per l’equilibrio raggiunto.

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