Caccia, accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio: ecco cosa cambia

Caccia, accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio: ecco cosa cambia

PALERMO – Con una articolata e importante ordinanza del 26 settembre, la Seconda Sezione del TAR Sicilia-Palermo ha accolto il ricorso contro il Calendario Venatorio 2020-2021 presentato dalle Associazioni ambientaliste Legambiente, LIPU e WWF, patrocinate dagli Avv.ti Antonella Bonanno e Nicola Giudice del Foro di Palermo.

Nell’immediato viene sospesa completamente la caccia al Coniglio per l’assenza di censimenti, viene sancita l’integrale protezione delle specie Pavoncella e Moriglione tipiche delle zone umide, vietati anche immissioni e abbattimenti di Fagiano e Starna, viene vietata la caccia a gennaio alla Beccaccia. È stata accolta, fatto rilevante, anche la censura alla preapertura dei primi giorni di settembre.

Ma – cosa estremamente importante – il TAR Sicilia ha ribadito per l’ennesima volta alcuni principi, già fissati in altre sentenze e anche dal Consiglio di Giustizia Amministrativa:

  • ”la preminenza dell’interesse faunistico-ambientale rispetto all’interesse alla pratica della caccia”;
  • ”in mancanza di certezza scientifica, l’attività di programmazione, regolatoria e amministrativa deve ispirarsi al principio di precauzione, il quale può giustificare l’adozione di misure di protezione anche laddove permangano incertezze scientifiche sull’esistenza o la portata dei rischi”.

Legambiente, LIPU e WWF, riservandosi di agire sul piano dei danni sino ad oggi causati alla fauna siciliana, chiedono l’immediata esecuzione della ordinanza del TAR a partire dai divieti che scattano già domani e che vengano date immediate disposizioni agli organi di vigilanza per evitare ogni atto di bracconaggio.

Immagine di repertorio