Virus influenzale, alle porte la campagna di vaccinazione. Asp Catania: “Tutti dovrebbero vaccinarsi”

Virus influenzale, alle porte la campagna di vaccinazione. Asp Catania: “Tutti dovrebbero vaccinarsi”

CATANIA – Ci si prepara a un autunno e a un inverno “insoliti”, diversi dagli anni precedenti e affrontati con una certa preoccupazione in Italia e nel mondo. È il momento di fare i conti con il cambiamento climatico e con il calo delle temperature, momento in cui più persone si ammalano.

Protagonista della scena attuale è il vaccino antinfluenzale, che a breve sarà disponibile. Considerata l’emergenza in corso, e dunque ai fini di una migliore prevenzione, quest’anno la campagna di vaccinazione è stata anticipata di circa un mese.

Nonostante il timore iniziale circa l’aumento di richieste e il rischio di una carenza di dosi, pare non sia scongiurato il pericolo di lasciare scoperta una fascia della popolazione. In cosa consiste il vaccino antinfluenzale? In giro se ne sente tanto parlare, ma bisogna sapere bene di cosa si tratta.

Dopo aver approfondito il tutto con un medico generico, importante figura di fronte al tema in questione, si è resa necessaria un’ulteriore analisi. A tal proposito è stato ascoltato ai microfoni di NewSicilia.it il direttore sanitario dellAsp Catania, il dottore Antonino Rapisarda.

Il vaccino sarà disponibile dal 5 ottobre. Come si richiede?

“Abbiamo un sito, nella pagina dell’Asp, in cui si può prenotare direttamente il vaccino. Ci sono tutte le indicazioni. Addirittura si può scaricare anche un’app per la prenotazione, è facilissimo. Il vaccino è gratis per tutte le fasce della popolazione. Ovviamente in questo sono stati coinvolti i medici di base. Abbiamo trovato un accordo per far occupare anche loro della questione. Ci si può rivolgere al proprio medico per il vaccino”.

Pare ci sia un boom di richieste per il vaccino questanno. Potrebbe verificarsi una carenza di dosi?

“Il rischio di una carenza di dosi non c’è. Ne avremo una buona quantità a disposizione e dunque potremo coprire tutto il fabbisogno. Sicuramente il boom di richieste è legato all’effetto Covid”.

È stato stabilito un ordine di priorità per sottoporsi al vaccino?

“Non credo sarà necessario stabilire delle priorità ma, eventualmente, le daremmo agli anziani e ad altre fasce deboli qualora fosse necessario. Abbiamo tanti siti nei quali ci si può vaccinare, per cui tutti quelli che chiederanno di essere vaccinati verranno vaccinati senz’altro. Dovremmo attenzionare anche le fasce che non vengono considerate deboli perché spesso sono proprio queste i vettori del virus. Sarebbe un bene se tutti si sottoponessero al vaccino”.

Il confronto tra il virus influenzale e il Coronavirus

“Intanto il problema è che se si sommassero i virus sarebbe devastante. Poi non c’è dubbio che non dobbiamo dimenticare che anche il banale virus influenzale ha una percentuale di morti e di danni permanenti, non passa in maniera silenziosa su tutta la popolazione. Qualcuno se lo porta via. Vorrei sottolineare che il virus influenzale è un virus, ci sono quelli da raffreddore comune e altre tipologie di virus. Poi non è che se una persona è vaccinata per l’influenza e ha sintomi influenzali ha necessariamente il Covid-19. Si tratta di due virus totalmente differenti. Mentre il vaccino antinfluenzale è ormai codificato dall’uso comune e dal tempo, cambia ogni anno perché ovviamente cambia il virus, il Coronavirus invece è un virus ‘strano’. È un ‘mostro’, non è un virus, poiché pare riesca a sopravvivere due settimane fuori dall’organismo umano. Una cosa che in microbiologia dicono essere impossibile perché sono pezzi di Dna o di Rna che hanno l’obbligo di inserirsi in una cellula per sopravvivere. Quindi se questo virus sopravvive fuori significa che ha caratteristiche molto diverse da quello influenzale”.

Alcune persone hanno paura di vaccinarsi per via di eventuali effetti collaterali

“Per tutti i vaccini vale una regola. C’è una percentuale molto bassa di soggetti che vengono vaccinati e presentano sintomi sfumati della malattia. Dunque percentuale molto bassa, sintomi sfumati. A me piace sempre fare un esempio. Non dobbiamo dimenticare che se non esistessero i vaccini ci sarebbe ancora per esempio il vaiolo che faceva catastrofi. Quindi il tema è questo, tutti i vaccini sono stati una grande risorsa per l’essere umano perché hanno fatto sparire una quantità di malattie che altrimenti sarebbero state mortali per buona parte della popolazione”.

Immagine di repertorio