Armine Harutyunyan non è il nuovo volto Gucci, vittima di bodyshaming: la verità sullo scandalo degli ultimi giorni

Armine Harutyunyan non è il nuovo volto Gucci, vittima di bodyshaming: la verità sullo scandalo degli ultimi giorni

Sopracciglia folte, naso adunco e una fama quasi mondiale: si parla di Armine Harutyunyan, che stando a quanto si dice su internet sarebbe il nuovo volto di Gucci.

La giovane è diventata un vero e proprio bersaglio mediatico in quanto “non conforme allo standard di bellezza imposto dalla società”, standard che in realtà cambia continuamente escludendo in maniera inevitabile troppi uomini e donne da tutto il mondo.

Ancora più sbagliato del bodyshaming che la modella sta subendo in maniera continua e ripetuta sotto ogni foto o post che pubblica, c’è la stessa definizione che l’ha resa famosa: “il nuovo volto di Gucci”, quale non è davvero.

Armine Harutyunyan, infatti, non sarebbe in alcun modo il nuovo volto di Gucci, ma solo una delle modelle che ha sfilato sulla passerella di presentazione della collezione primavera/estate 2020 di Alessandro Michele, che l’avrebbe voluta fortemente dopo averla notata a Berlino.

Con ironia e un pizzico di adorabile irriverenza, però, Armine continua a cavalcare l’onda che i suoi haters hanno creato, ritrovandosi così all’interno di un mondo che prima neanche avrebbe sognato. La 23enne, infatti, sognava di diventare una pittrice come il nonno.

Gli insulti e le malelingue avrebbero colpito la stessa casa di moda, definendola quasi subdola per la strategia di marketing messa in atto grazie allo scalpore che il viso della ragazza ha suscitato: questa supposizione, però, svanisce immediatamente quando si scopre che non vi è nessuna strategia, nessun volto, nessuna musa ispiratrice.

Il viso di una modella, quasi come quello di un’attrice, di certo dovrebbe sempre trasmettere un messaggio e proprio il suo – sulla passerella – pare desse quell’aria austera alla camicia di forza (non messa in vendita) con cui ha sfilato, proprio per combattere contro la pressione che la società contemporanea mette alle donne.

Alla fine dei giochi qui si parla solo di una semplice ragazza che vive al meglio il proprio viso, il proprio corpo, e si vede bella proprio perché non omologata a uno standard di bellezza assolutamente non attendibile. Iniziata anche una stupenda corsa alla solidarietà e alla diffusione di positività e amore da parte di donne e uomini da ogni parte del mondo che supportano quotidianamente Armine e il suo lavoro, la sua passione e il suo bel viso, bello perché fiero, vero e diverso.

Fonte immagine Instagram dearaarmine