Ripartenza scuole, a Catania ancora troppe questioni irrisolte. Sindacati: “Ripartire dopo il referendum”

Ripartenza scuole, a Catania ancora troppe questioni irrisolte. Sindacati: “Ripartire dopo il referendum”

CATANIA – In vista dell’imminente riapertura dell’anno scolastico, a Catania sono stati effettuati interventi su 34 istituti dei 118 plessi di competenza del Comune e al momento rimangono in sospeso soluzioni di recupero aule per soli 6 plessi. Inoltre, la disposizione ministeriale che permette di affittare locali è arrivata solo il 18 agosto; troppo tardi per reperire aule, ma soprattutto per renderle adeguate all’uso scolastico.

Lo hanno appreso i rappresentanti sindacali di CGIL CISL, insieme a FLC CGIL e a CISL Scuola di Catania, che si sono incontrati con gli assessori al ramo. All’incontro erano presenti anche la UIL , l’UGL, la UIL Scuola, UGL scuola e GILDA. L’assessore alla Pubblica Istruzione, Barbara Mirabella, e l’assessore alla Manutenzione, Giuseppe Arcidiacono, hanno esposto quanto eseguito e coordinato con altri servizi comunali, nonché l’azione di monitoraggio con i dirigenti scolastici per verificare lo stato delle scuole, il recupero di nuovi locali e l’adeguamento di aule idonee a garantire il distanziamento.

I sindacati si sono espressi positivamente sugli interventi comunali, ma hanno esposto le loro preoccupazioni per le tante questioni ancora irrisolte, causa anche il poco tempo a disposizione che separa dall’avvio del nuovo anno: dall’applicazione dei protocolli sanitari per la sanificazione degli ambienti, all’enigma su chi eseguirà i tamponi al personale, anche in considerazione del fatto che i medici generici si sono pronunciati sul rifiuto di effettuare i test sierologici. Inoltre, non si hanno notizie di come l’Asp si stia organizzando per il controllo e la verifica dei protocolli sanitari per il personale interno ed esterno. I sindacati si chiedono come sarà gestita e garantita l’assistenza agli alunni con disabilità, anche alla luce del passaggio della gestione all’ambito scolastico e della delibera di giunta regionale che stanzia somme per progetti integrativi e aggiuntivi per l’assistenza igienico personale. È infine necessario comprendere come il trasporto pubblico sarà organizzato per facilitare gli studenti.

Per tutte queste ragioni, le segreterie confederali di CGIL e CISL, insieme alle loro categorie della Scuola chiedono che si convochi subito una conferenza provinciale di servizi al fine di chiudere un accordo di programma che faciliti l’intervento dei vari soggetti istituzionali coinvolti. Tra queste l’Asp e l’Ufficio scolastico, che non si sono presentati negli ultimi appuntamenti. Urge anche la nomina di un interlocutore per la città metropolitana, alla quale i sindacati chiedono da mesi di convocare una conferenza di servizi per interloquire con tutti i comuni della provincia.

L’obiettivo è quello di stilare un accordo di programma territoriale che definisca tutte le questioni lasciate irrisolte per la mancanza di comunicazione tra gli attori interessati: Ufficio Provinciale Scolastico, Comuni, Città Metropolitana di Catania, Asp, la Neuropsichiatria infantile, le aziende del trasporto locale ed extraurbano, il servizio di psichiatria infantile, e le organizzazioni sindacali.

In segno di fiducia per quanto fatto sino a ora, Cgil e Cisl hanno chiesto all’assessore Mirabella di farsi promotrice della riconvocazione di untavolo” in tempi brevissimi, coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali, compreso il commissario al Covid 19 e l’assessore comunale ai Servizi sociali.

CGIL ed FLC (con Rosaria Leonardi e Tino Renda), CISL e CISL Scuola (con Maurizio Attanasio e Ferdinando Pagliarisi) commentano: “Il tempo stringe, ma potrebbe essere utile ipotizzare di far ripartire l’anno scolastico almeno dopo il referendum, al fine di evitare doppie sanificazioni ed interruzioni. Ciò comporterebbe un ritardo di poco più di una settimana che potrebbe però risultare utile per risolvere questioni insolute, come anche la consegna dei banchi, la definizione dell’organico dei docenti e la presentazione da parte dei dirigenti scolastici dei progetti utili per integrare l’assistenza igienico personale per gli alunni disabili. Abbiamo invitato il Comune di Catania a fornire indicazioni uniformi per tutte le scuole. La Prefettura sta contattando tutti i soggetti coinvolti per la ripartenza delle lezioni e non possiamo che ribadire le nostre preoccupazioni. È opportuno che anche i sindaci capofila dei distretti socio sanitari attivino lo stesso tavolo; in alternativa chiederemo al Prefetto di convocare una conferenza provinciale di servizi. Riteniamo che su questo tema, al di la delle aule mancanti, degli organici insufficienti del personale docente e ATA, dell’assistenza igienico personale, dell’assistenza alla comunicazione per garantire la didattica agli alunni disabili, esiste anche il delicato tema dei trasporti degli alunni e dei protocolli sanitari da seguire, soprattutto in eventuali casi di positività al tampone negli istituti. Sarà necessario, infine, ragionare sulla programmazione di un ‘piano B’, qualora si verificassero casi tali da costringere qualche istituto a chiudere, ritornando alla didattica a distanza in una forma organizzata che non giustificherebbe l’improvvisazione e gli errori che si sono registrati nella fase del lockdown”.

Immagine di repertorio