Ordinanza migranti, Musumeci alza la voce: “Non voglio rinchiuderli in un campo di concentramento”

Ordinanza migranti, Musumeci alza la voce: “Non voglio rinchiuderli in un campo di concentramento”

CATANIA – Conferenza stampa per Nello Musumeci al Palazzo della Regione di Catania dove, in compagnia dell’assessore alla Salute Ruggero Razza, ha voluto spiegare ulteriori dettagli riguardo alla sua ordinanza sui migranti.

“I commenti che mi sono stati rivolti sono stati più e meno appropriati – inizia Musumeci – ma tutti meritano rispetto e risposte. Ci sorprende che la stampa abbia dato così tanto clamore a un’ordinanza del genere, che non è neanche la prima ad essere stata attuata: ce ne sono state altre due, che poi sono state rispettate in maniera ottimale dai cittadini”.

“Da parte nostra non c’è alcuna volontà di scontro con lo Stato, anche perché lo Stato siamo noi in quanto Regione, comuni e province. Dunque diciamo che non c’è volontà di scontro con il Governo centrale. Noi siamo rispettosi e ci aspettiamo rispetto dal Governo centrale. Arroganza, sufficienza, superficialità e silenzi che fanno perdere tempo non li vogliamo. Non c’è pregiudizio di carattere politico, quello che abbiamo fatto è stato rivendicare il diritto di mantenere al meglio la salute di chi vive in Sicilia”, continua il governatore siciliano.

Prosegue il presidente: “Le date in questa vicenda sono importanti: tra marzo e aprile abbiamo registrato che ci attendevano moltissimi sbarchi, circa 10mila secondo le stime. Quello era il momento opportuno per aprire un’interlocuzione con i Paesi del Nordafrica e in particolare con la Tunisia, che non è in guerra e non è tra i più poveri del continente: non lo abbiamo ottenuto”.

“Abbiamo chiesto la quarantena per chi arrivava in Sicilia – ha continuato -, ma sulle navi per evitare la tensione che poi si è manifestata dove si trovano gli hotspot. Avevamo trovato una nave, ma mancava la buona volontà, il governo ha detto di non avere soldi. Noi non volevamo rinchiuderli. Abbiamo evidenziato la grave condizione igienico sanitaria dell’hotspot di Messina con un sopralluogo, abbiamo chiesto al Governo centrale di intervenire e non è successo, gli sbarchi intanto sono aumentati e allora abbiamo chiesto navi almeno per i migranti positivi e di avviare la ricollocazione.

“Non era quello il momento di far sbarcare i migranti, siamo di fronte a numeri impressionanti, solo a luglio sono arrivati 7.067 migranti, al 15 agosto altri 3mila, l’anno scorso ad agosto in tutto il mese ne sono stati contati 1268 e a luglio 1.088. Invece di rispondere con atti concreti, il Governo centrale trova una soluzione: campi di concentramento che chiamano tendopoli, continua Musumeci.

Prosegue ancora il presidente: “Il 26 giugno abbiamo chiesto lo stato di emergenza sanitario, sociale ed economico per l’isola di Lampedusa. Il ministro Lamorgese non ci ha ascoltati. Ancora oggi, due mesi dopo, la dichiarazione dello stato d’emergenza non c’è stata. In quell’isola non ce la fanno più e le condizioni dell’hotspot erano indicibili, inoltre non sono migliori quelle dei centri di Porto Empedocle, Pozzallo, e Siculiana”.

“Arriva dunque la terza ordinanza, questa, ed è perfettamente in linea con le due precedenti nelle quali abbiamo posto problemi sanitari. Gli hotspot e i centri di accoglienza non sono adatti alla condizione di emergenza sanitaria che stiamo mantenendo, alla gente chiediamo di distanziarsi, di portare la mascherina, di evitare le folle e gli assembramenti, mentre in un salone negli hotspot fanno stare fino a 700 persone. Non mi importa la loro nazionalità o la loro pelle, sono esseri umani che si trovano nella mia regione e sta a me metterli in sicurezza, ho il diritto e il dovere di sorvegliare la situazione”, aggiunge Musumeci.

Conclude il presidente della Regione Siciliana: “Il Viminale non può rispondere con un comunicato e dirci che non abbiamo competenza sui migranti: se avessi potuto gestire io questa situazione, non avremmo avuto 11mila migranti. I siciliani adesso sanno dove cercare i responsabili. Non mi interessa sapere che ci siano migranti negli hotspot, sono esseri umani e le condizioni in cui stanno sono un vero delitto e i nostri medici dicono che i positivi migrati sono sempre di più. Questo non è allarmismo, stiamo rivendicando il diritto alla salute e alla tutela dei siciliani, soprattutto perché questi migranti scappano e non vengono trovati e noi non sappiamo se sono positivi o meno”.

Immagine di repertorio