Gli alunni dello “Spedalieri” di Catania raccontano la movida ai tempi dell’emergenza sanitaria

Gli alunni dello “Spedalieri” di Catania raccontano la movida ai tempi dell’emergenza sanitaria

CATANIA – Riceviamo e pubblichiamo integralmente le riflessioni di alcuni alunni del Liceo Classico “Spedalieri” di Catania in merito alla movida ai tempi dell’emergenza sanitaria in corso:

Dal 4 maggio ad oggi si è assistito a un crescendo di grandi assembramenti e atteggiamenti di evidente trasgressione delle misure anti-contagio.

A molti imprenditori che subordinano la ripartenza al rispetto delle norme anti contagio, consapevoli che un parziale sacrificio dei profitti in questa fase potrebbe evitare un nuovo fatale lockdown per la nostra economia, se ne contrappongono altri che antepongono il personale interesse economico alla tutela della salute pubblica e all’interesse della collettività.

Tra le tante distrazioni che la cittadinanza lecitamente si concede si registrano gli ormai frequenti eventi che affollano le spiagge ed i locali catanesi già da metà giugno. L’attività delle discoteche non è vietata e, in tal senso, l’ordinanza regionale del 2 giugno fissa tramite le sue linee guida le inderogabili condizioni al cui rispetto subordina la riapertura di discoteche ed eventi all’aperto. È la stessa circolare che rimanda ‘i gestori di siffatti eventi, responsabili del mantenimento di un efficace protocollo sanitario, al pieno rispetto delle norme regionali e nazionali’.

In questo scenario, emerge la superficialità dei gestori, i quali portano avanti iniziative che non si limitano a violare le singole normative, ma che risultano anche inopportune alla luce dell’aumentare dei contagi. Allo stesso modo, emerge la vacuità delle figure preposte alla garanzia di osservanza e applicazione della legge, inefficienti dinanzi ad eventi che coinvolgono migliaia di giovani tra i 15 e i 25 anni e che avvengono con una spudorata violazione degli obblighi. Si registrano infatti tra le tante violazioni: assenza di mascherine nelle file d’ingresso, mancata misurazione della temperatura dei clienti, piste da ballo sature in violazione del coeff. di affollamento (1 persona al mq).

Una terza categoria di responsabili è costituita, poi, dai fruitori, giovani di ogni età che possono ormai essere definiti, senza sembrare esagerati, i principali trasgressori delle regole di prevenzione nella cosiddetta fase 3. E adesso che i timori diventano realtà con la recente notizia di un giovane positivo in una delle discoteche di viale Kennedy, che scenari si aprono davanti alla comunità catanese? Si procederà con il contact tracing? E i soggetti coinvolti rispetteranno l’isolamento domiciliare?

Allo stesso tempo, poi, non si sa con certezza quando si ritornerà a scuola, nelle università o quando apriranno le biblioteche. Sono evidenti le contraddizioni in seno a una generazione che inveisce contro i leader del continente americano poiché tardivi nell’adottare misure di contenimento, una generazione che ha ostentato la commozione davanti alle logoranti scene dei camion di Bergamo, ma che nei fatti ha assunto da subito comportamenti irresponsabili. Le serate ai tempi dell’emergenza sanitaria, nel preciso modo in cui sono organizzate e vissute, costituiscono un evidentissimo illecito -oltreché un enorme rischio di nuovi focolai- che tutti, saggiamente, riconoscono, ma di cui nessuno riesce a fare a meno. Siamo davvero la generazione che per egoismo ed egocentrismo ha dimenticato ogni forma di senso civico?“.

Mattia Lo Cicero

Alessandro Cinnirella

Luca Testa

Immagine di repertorio