Sardi a beccaficu

Rieccoci con l’appuntamento settimanale della rubrica più gustosa di NewSicilia.

Oggi vogliamo proporre un piatto della nostra tradizione, che racchiude alcuni ingredienti spesso presenti nelle ricette siciliane: “i sardi a beccaficu”.

Il nome del piatto deriva dai beccafichi, volatili della famiglia dei Silvidi. In passato i nobili siciliani li consumavano, dopo averli cacciati, farciti delle loro stesse interiora. Il piatto era gustoso ma inavvicinabile al popolo in quanto bene di lusso. Allora, i popolani palermitani ripiegarono sulle materie prime che potevano permettersi ovvero le sarde. Per imitare il ripieno d’interiora si pensò di utilizzare la mollica di pane, i pinoli e poco altro.

Ingredienti per 1kg di sarde (o alici):

-50gr. di uvetta

-20gr. di pinoli

-1 cucchiaio raso di capperi dissalati

-1 cipolla

-300gr di pangrattato

-qualche ciuffo di prezzemolo

-farina bianca

-aceto di vino bianco (q.b.)

-sale e pepe (q.b.)

Procedimento:

Iniziamo con il pulire le sarde o le alici (nel caso in cui non si trovi un pescivendolo disposto a pulirle). Togliamo la testa e le apriamo a metà e, facendo attenzione a non staccare la coda, eliminiamo le interiora e la lisca; le sciacquiamo sotto l’acqua fredda e le disponiamo in una teglia bagnandole con l’aceto di vino bianco.

Intanto che le sarde macerano nell’aceto, procediamo con il ripieno. Mettiamo l’uvetta in una ciotola e la ricopriamo di acqua tiepida in modo che questa rinvenga; tritiamo i capperi, il prezzemolo e affettiamo una cipolla molto sottilmente.

In una padella soffriggiamo la cipolla con un cucchiaio d’olio d’oliva extravergine e, non appena la cipolla sarà imbiondita, aggiungiamo i capperi tritati, l’uvetta, i pinoli e il prezzemolo. Quando il composto sarà cotto, spegniamo il fuoco e aggiungiamo una parte (circa 100gr) di pangrattato che abbiamo precedentemente tostato. Saliamo e pepiamo.

In attesa che il ripieno si raffreddi, prepariamo la pastella nella quale immergeremo le sarde prima di passarle nel pangrattato; quindi in una ciotola mettiamo la farina, un pizzico di sale e acqua frizzante fredda. Sbattiamo con una frusta il composto fino ad ottenere una densità poco superiore a quella della pastella delle crepes.

Procediamo al riempimento delle sarde. Prendiamone una (aperta a libro) mettiamo una manciata di ripieno (senza esagerare, altrimenti il gusto del ripieno sovrasterà quello del pesce) e chiudiamo con un’altra sarda, pressando bene e cercando di sigillarle. Immergiamole nella pastella molto velocemente e passiamole nel pangrattato.

Facciamo scaldare l’olio fino a 160°-170° e friggiamo il prodotto ottenuto.

Servire le sarde a baccafico tiepide.

Consiglio: Qualora si volesse usare la cottura al forno, anzichè la frittura, passeremo le sarde già ripiene nell’olio d’oliva anzichè nella pastella, in modo da far attaccare il pangrattato.

Buon appetito da NewSicilia.

Sardi a baccaficuIngredientiCipolla affettataCapperi tritati Uvetta nell'acqua tiepdiaSoffritto di cipollaRipieno 2 RipienoRipieno con pangrattatoPastella Riempimento delle sarde Sarde ripienePronta per essere fritta Pronte per essere fritte