Sempre più catanesi collaborano con la Polizia di Stato: denunciati tre soggetti grazie a due segnalazioni su “YouPol”

Sempre più catanesi collaborano con la Polizia di Stato: denunciati tre soggetti grazie a due segnalazioni su “YouPol”

CATANIA – Continua la partecipazione dei catanesi all’operato della Polizia di Stato per il ripristino della legalità. Grazie infatti a due diverse segnalazioni sull’applicazione telefonica “YouPol” i poliziotti hanno denunciato tre soggetti per il reato di coltivazione di sostanza stupefacente.

Nello specifico, ieri personale delle Volanti insieme a un’unità cinofila antidroga, ha effettuato una perquisizione presso l’abitazione di D.D.E. di 40 anni, ubicata nella zona di San Giovanni Galermo; l’uomo ha ammesso di avere una piccola coltivazione di piante di marijuana per utilizzo personale e in effetti sono state rinvenute e sequestrate 21 piantine di diverse altezze, interrate in dodici vasi, e 12 grammi della medesima sostanza essiccata contenuta all’interno di un barattolo nascosto nel freezer.

Sul posto è intervenuto anche personale della Polizia Scientifica per documentare l’attività svolta.

L’attenta attività di controllo del territorio ha inoltre permesso ai poliziotti di denunciare in stato di libertà R.S.C. di 31 anni per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente; gli operatori delle Volanti infatti effettuando un controllo presso l’abitazione di un arrestato domiciliare residente a Librino, mentre si trovavano sul pianerottolo di tale abitazione, hanno percepito un forte odore di sostanza stupefacente provenire dall’appartamento del vicino e pertanto hanno proceduto al controllo. L’uomo ha consegnato spontaneamente due involucri in cellophane contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana del peso complessivo di 45 grammi.

Nella notte tra mercoledì e giovedì invece personale delle Volanti ha rinvenuto e sequestrato a carico di ignoti circa 220 grammi di sostanza stupefacente di tipo marijuana. La sostanza era stata già suddivisa in 63 bustine di cellophane che i pusher avevano abilmente occultato all’interno di una cavità ricavata nel muro del vano ascensore.

Immagine di repertorio