Regione, possibile imminente arrivo di denaro “fresco”

Regione, possibile imminente arrivo di denaro “fresco”

PALERMO – Un fiume di denaro potrebbe giungere nelle casse della Regione, contribuendo finalmente a dare respiro all’economia regionale, da troppo tempo costretta a disdicevoli giochi delle tre carte nei conti, prevalentemente con il solo fine di far fronte all’ordinaria amministrazione. L’ipotesi di questo denaro “fresco” in arrivo, tutt’altro che di fantasia, poggia su un’analisi presentata alla stampa parlamentare dalla deputata regionale Alice Anselmo.

Alberghi, terreni, caserme, case cantoniere per oltre duecento milioni di euro: è questo il valore del patrimonio di beni immobili regionali, non strumentali all’esercizio delle funzioni istituzionali e quindi alienabili, presenti nei Piani di dismissione redatti dalle Province regionali. “Per la precisione – spiega Anselmo – la vendita di questi beni potrebbe fruttare ben 245.808.145,87 euro. Cifra rilevante già di per se stessa, ma ancora più alla luce del fatto che i prezzi di vendita fissati al momento sono francamente abbattuti ed assai più bassi rispetto a quelli del mercato, ancorché in crisi. È evidente che un ritocco verso l’alto, che non penalizzerebbe gli acquirenti privati, potrebbe aumentare sensibilmente l’introito per le casse pubbliche”.

L’economia siciliana, poi, verrebbe avvantaggiata dalla valorizzazione e dall’utilizzo successivi alla vendita di ciascuno di questi beni, destinati a finalità produttive. A rallentare però la compravendita potrebbe essere oggi l’assenza delle Province regionali, abolite dall’Ars lo scorso anno, ma non ancora sostituite dai Consorzi di Comuni.

La soluzione – spiega ancora Alice Anselmo – potrà arrivare a breve da Sala d’Ercole: sarebbe sufficiente recepire la norma nazionale sulle dismissioni ed istituire un Albo unico dei beni demaniali alienabili. In questo modo, sarà la Regione a gestire le vendite e a stabilire l’utilizzo finale dei proventi”.

E con i tempi che corrono sarebbe davvero incomprensibile non percorrere questa strada.

Elisa Paterna