Alluvione a Palermo, famiglia aiutata da un residente in via Filippo Brunelleschi: “Ci stavano scappando i morti”

Alluvione a Palermo, famiglia aiutata da un residente in via Filippo Brunelleschi: “Ci stavano scappando i morti”

PALERMO – Fa discutere ancora quanto accaduto due giorni fa a Palermo durante la violenta alluvione che ha causato non pochi danni in Sicilia, soprattutto nel capoluogo siciliano.

Nelle zone limitrofe al viale Michelangelo e al viale Lazio, a Palermo, la situazione non è stata delle migliori e la testimonianza arriva da Davide Cascio, un residente della zona, che spiega come in via Filippo Brunelleschi si sia rischiato grosso e come anche in caso di pioggia minore i pericoli siano molto grossi.

“I tombini nella nostra zona – afferma Cascio – erano tutti esplosi e secondo me un grosso problema è causato dalla montagna che noi abbiamo vicino, che riversa tutta l’acqua in strada. All’inizio di via Filippo Brunelleschi c’è un piccolo sottopassaggio, che non ho mai capito a cosa serve, nel quale la gente rimane ferma e impantanata, perché forse pensa che sia allo stesso livello dell’altra. Quando mercoledì c’è stata l’alluvione ci stavano scappando i morti“.

E proprio mercoledì la concentrazione delle forze dellordine era focalizzata in altri punti della città. Per questo motivo il soccorso, seppur richiesto, non sarebbe arrivato. Inoltre nelle vicinanze è presente un ospedale.

Una famiglia con bambini chiamava i soccorsi – conclude Cascio –, ma l’attenzione era concentrata su viale della Regione Siciliana, dove i danni erano molto grossi, e per questo motivo io e un mio vicino li abbiamo soccorsi e accuditi. In seguito li abbiamo portati nel palazzo e li abbiamo aiutati. Un bel gesto di solidarietà e di umanità. Se ci fossero stati invalidi non so come sarebbe andata a finire.

Noi chiediamo che si sistemi la via Filippo Brunelleschi, perché ogni volta che piove l’acqua arriva fino al marciapiede e perché il terreno è in discesa. L’assurdità è che questa strada è percorsa dalle ambulanze che devono andare all’ospedale Cervello“.

 

 

Fonti immagine e video: Davide Cascio e Veronica Carollo