Mascherina come status symbol, tra la necessità di essere tutti “ugualmente protetti” e la voglia di distinguersi

Mascherina come status symbol, tra la necessità di essere tutti “ugualmente protetti” e la voglia di distinguersi

Inevitabilmente, ci si deve adattare velocemente in un mondo che si evolve altrettanto rapidamente. Nella lotta contro il “nemico invisibile” le mascherine, ormai da mesi, sono diventate essenziali, costituendo un vero e proprio status symbol, il segno di un’epoca che verrà sicuramente ricordata per il suo coinvolgimento globale in tutti i settori.

Cambia la società e cambiano anche i costumi e, al giorno d’oggi, è necessario comunicare in modi alternativi. Si inizia ad interpretare gli sguardi, a “parlare” solo con gli occhi, unica parte del viso che rimane scoperta, ma ci si esprime anche scegliendo la mascherina più “adatta”, quella che ci descriva meglio.

Se prima il dubbio, al momento dell’acquisto, era tra FFP1, FFP2, FFP3, chirurgiche, riutilizzabili, usa e getta, oggi il “problema” è diventato capire quale esprima in toto la nostra essenza. Chi siamo dunque? Siamo degli spiriti ribelli? Optiamo per una mascherina a tema animalier, ad esempio, per rispecchiare la nostra natura. Siamo timidi e tendiamo a “mimetizzarci”? Una colorazione nude o nera è quello che fa al caso nostro. Vogliamo mostrare al mondo di essere al passo con i tempi? La soluzione ideale è quella di scegliere una protezione individuale “di marca”. E se fossimo amanti dei cartoni, dei supereroi o di qualsiasi altro personaggio? Niente paura, anche in questo caso, esiste la possibilità di comprare quella giusta.

Adesso, infatti, qualunque azienda produce le sue personali mascherine e chiunque la indossa quasi come uno “scudo” contro le “intemperie” del mondo. Non si esclude, però, la voglia di fare la differenza e spiccare tra la massa.

Quindi, se è vero che un prodotto – come la mascherina – che è diventato d’uso comune vuole renderci tutti “ugualmente protetti”, è specularmente vero che l’uomo tenta in tutti i modi di essere diverso, riconoscibile, per sentirsi libero in tutto, nel corpo e nella mente.

Di riflesso, però, i social sono popolati di selfie con la mascherina, tutti gli stessi e tutti “omologati” ed ecco che parte subito la corsa all’originalità, nell’eterna lotta tra essere e apparire.

In questa cornice, però, c’è anche chi vede la mascherina quasi come un “fastidio”, qualcosa che ostacola le relazioni sociali (ma lo scopo principale è proprio quello di realizzare il miglior distanziamento) e si ribella al sistema, decidendo di non indossarla. Una scelta alquanto discutibile, sia per la prevenzione che – ahimè – per la moda.