Cosa Nostra voleva uccidere Falcone a Roma: missione voluta da Riina e altri boss

Cosa Nostra voleva uccidere Falcone a Roma: missione voluta da Riina e altri boss

PALERMO – Il pubblico ministero Gabriele Paci avrebbe raccontato, durante della requisitoria nel processo al boss latitante Matteo Messina Denaro (accusato di essere uno dei mandanti delle stragi di Capaci e via D’Amelio), che a partire dal ’91 la mafia stesse organizzando un attentato nei confronti di Falcone e altri nomi illustri che  stavano ostacolando gli affari di Cosa Nostra.

Ad annunciare l’offensiva fu proprio Totò Riina durante una riunione alla quale parteciparono Matteo Messina Denaro, Mariano Agate, Vincenzo Sinacori e i fratelli Graviano.

L’intenzione di Riina era quella di dare un segnale forte allo Stato alla vigilia dell’esito del maxiprocesso che diede un duro colpo a Cosa Nostra.

Secondo il boss reggente i responsabili di quella disfatta orami alle porte andavano ricercati nel ministro Martelli, in Giovanni Falcone e nell’onorevole Lima. Per questo motivo, stando alle parole di Paci, Riina avrebbe espresso l’intenzione di agire nel breve periodo, progettando una vera e propria “missione romana“.

Immagine di repertorio