Family Act, “misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”: assegni, congedi e tanto altro

Family Act, “misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”: assegni, congedi e tanto altro

Il “Family Act” è stato approvato dal Consiglio dei Ministri poche settimane fa. Il disegno di legge-delega, proposto dalla ministra per la Famiglia e per le Pari Opportunità Elena Bonetti, delega al Governo l’adozione di misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia e definisce i tempi entro cui lo stesso dovrà approvare i decreti attuativi della delega. Termini per i quali vi è un grandissimo punto di domanda.

Obiettivi del Governo sono “supportare la genitorialità, la funzione sociale ed educativa delle famiglie, contrastare la denatalità, valorizzare la crescita di bambine, bambini, giovani e favorire la conciliazione tra vita privata e professionale delle donne“.

Da tempo in Italia si combatte con la drammatica assenza di politiche dei salari e dei redditi, di iniziative dirette a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini. Ci si interfaccia con costanti squilibri e disuguaglianze sociali e territoriali. Problematiche cui non è mai stata data una risposta concreta.

A ciò si aggiunge l’analisi dei dati Istat, che risulta più che scoraggiante. Nel 2019 sono nati solo 435mila bambini e circa un quinto di questi ha madre di cittadinanza non italiana. Su 85mila nascite, 63mila sono state il frutto di un’unione con un cittadino straniero, 22mila quelle con uno italiano.

Il presidente Mattarella ha parlato del “ricambio naturale” più basso negli ultimi 102 anni. La popolazione è diminuita di -116mila persone in un anno.

È a rischio l’esistenza delle persone, schiacciate da un sistema sempre più assistenziale, che non fa altro che delegittimare il lavoro. Si lavora meno, si guadagna meno, si allontana la speranza di un’esistenza dignitosa e con essa la possibilità di fare dei figli. 

Queste le ragioni per cui, molto spesso, si è costretti a rinunciare ai figli, oppure si sceglie di concepirli sempre più tardi.

Il Family Act costituisce la prima risposta a questi temi da parte del Governo. “È la prima vera riforma per le politiche familiari proposta e approvata da un Governo nella storia del nostro Paese. Un progetto ambizioso, che investe nelle famiglie e mette al centro i bambini e l’educazione, con una grande rivoluzione nella corresponsabilità“, queste le parole della ministra Bonetti in un tweet.

È composto da otto articoli per cui si attende l’ok del Parlamento. Vediamo di che si tratta.

Assegno universale per tutte le famiglie 

Il decreto prevede che entro il 30 novembre venga corrisposto un assegno per tutte le famiglie con uno o più figli. A partire dal settimo mese di gravidanza fino al 18esimo anno d’età. Fanno eccezione i figli disabili, per i quali non vi sono limiti di età. Dal secondo figlio in poi l’assegno vedrà una maggiorazione del 20%. Così anche nel caso di figlia o figlio disabile. Esso consiste in una somma di denaro o un credito d’imposta. Si parte da un importo minimo al quale sarà possibile aggiungere una ulteriore quota, in base alla situazione economica del nucleo familiare.

Incentivi al lavoro femminile 

Una delle misure più importanti del Family Act riguarda le madri lavoratrici. L’obiettivo è non metterle di fronte a una scelta tra carriera e famiglia. Le misure spaziano da “un’indennità integrativa della retribuzione erogata dall’Inps” per il periodo successivo al congedo obbligatorio, a una percentuale di detraibilità dalle spese per addetti ai servizi domestici e all’assistenza di familiari assunti con contratto di lavoro subordinato, alla retribuzione percepita dal lavoratore nei giorni di astensione nel caso di malattia della figlia o del figlio. Sono previste, poi, l’attuazione di incentivi per i datori di lavoro che applicano modalità di lavoro flessibile, ferma restando la possibilità dei lavoratori di richiedere il ritorno agli accordi contrattuali previdenti, la priorità nell’accoglimento delle istanze di svolgimento del lavoro in modalità agile per i genitori di figli con età inferiore a 14 anni e ancora la destinazione di una quota di riserva della dotazione del Fondo di garanzia per le pmi per l’avvio delle nuove imprese startup femminili ed il loro accompagnamento per i primi due anni.

Rimodulazione del congedo parentale 

Il Governo è delegato ad adottare entro due anni dall’entrata in vigore del decreto di legge delega uno o più decreti legislativi per riorganizzare la normativa sui congedi parentali. Sono previsti 10 giorni di congedo di paternità obbligatorio nei primi mesi di nascita del figlio, un minimo due mesi congedo non cedibile per ogni genitore di ciascun figlio e flessibilità nella gestione di tutti i congedi. Inserito anche un permesso retribuito di almeno 5 ore per i colloqui con i professori.

L’istruzione dei figli minorenni
Sono previste anche misure volte a sostenere l’istruzione per le rette di asili nido, micro nidi e scuole dell’infanzia. Altri aiuti per minori con patologie fisiche e disturbi dell’apprendimento. Coperti anche l’acquisto di libri scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado e le spese per le gite scolastiche, l’iscrizione o l’abbonamento ad associazioni sportive, corsi di lingua, arte e musica.

Aiuti anche per gli universitari 
Il Family act prevede agevolazioni anche per i figli maggiorenni. Nello specifico, si tratta sia di detrazioni fiscali per le spese sostenute per pagare l’affitto delle case universitarie, che delle spese sostenute per l’acquisto di libri universitari. Il provvedimento punta ad agevolare le famiglie in cui siano presenti figli maggiorenni iscritti all’università, che non usufruiscano di altro mezzo di
sostegno.

Giovani coppie

Ulteriore sostegno va alle coppie giovani, composte da soggetti ambedue di età non superiore a 35 anni. È previsto che al momento di presentazione della domanda, possano essere concesse delle agevolazioni fiscali per l’affitto della prima casa.

Fonte foto: tgcom24.it