Catania, operazione “Promise Land”: tratta di persone, prostituzione e immigrazione – NOMI, FOTO e VIDEO

Catania, operazione “Promise Land”: tratta di persone, prostituzione e immigrazione – NOMI, FOTO e VIDEO

CATANIA – La Polizia di Stato (Squadra Mobile di Catania, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Messina, Caltanissetta, Verona, Novara e Cuneo), all’alba di oggi, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo etneo, ha dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa in data 8 giugno dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di:

  • Osazee Obaswon di 33 anni, arrestato a Messina;

  • James Arasomwan di 32 anni, arrestato a Messina;

  • Macom Benson, 29 anni e arrestato a Messina;

  • Tessy William, 29 anni e arrestato a Novara;

  • Evelyn Oghogho di 26 anni e arrestata a Novara;

  • Faith Ekairia di 39 anni e arrestata a Verona;

  • Joy Nosa di 42 anni e arrestata a Verona;

  • Nelson Ogbeiwi di 36 anni e arrestato a Verona;

  • Belinda John di 40 anni e arrestata a Caltanissetta;

  • Rita Aiwuyo di 48 anni e arrestata a Mondovì (CN);

Tutti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di persone e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.

Ai destinatari della odierna misura (complessivamente 14 soggetti) sono state contestate anche le aggravanti della transnazionalità del reato, di avere agito mediante minaccia attuata attraverso la realizzazione del rito religioso-esoterico del voodoo, approfittando della peculiare situazione di vulnerabilità e di necessità delle vittime (talvolta minori), mediante inganno consistito nel tacere l’effettiva destinazione al meretricio e nel rappresentare falsamente la possibilità di svolgere un’occupazione lavorativa lecita, ciò al fine di sfruttare la prostituzione ed esponendo le persone offese a un grave pericolo per la vita e l’integrità fisica (facendo loro attraversare il continente di origine sotto il controllo di criminali, che le sottoponevano a privazioni di ogni genere e a diverse forme di violenza, facendole giungere in Italia via mare a bordo di imbarcazioni occupate da moltissimi migranti, esponendole ad un altissimo rischio di naufragio).