Arrestati sette scafisti: uno ha rischiato il linciaggio

Arrestati sette scafisti: uno ha rischiato il linciaggio

RAGUSA – “La deve pagare, ha trattato i nostri figli come se fossero dei pacchi. Quando cambiavamo barca li lanciava ai suoi complici per fare in fretta”, ha gli occhi piedi di rabbia Mohamed mentre parla con i poliziotti. Appena ripensa a quelle terribili ore trascorse sul barcone gli vengono le lacrime.”Per un pelo non abbiamo sfiorato la tragedia” aggiunge.

Lui insieme con altri compagni di viaggio hanno tentato di linciare all’interno del centro di accoglienza uno degli scafisti che li ha portati al porto di Pozzallo.

Siamo stati noi a condurre il peschereccio ma vogliamo uno sconto di pena per collaborare” hanno detto questo i sette scafisti egiziani che sono stati arrestati dalla polizia di Ragusa dopo aver portato in acque internazionali 206 migranti siriani, egiziani e palestinesi.

Hanno trattato i nostri figli in maniera disumana. C’erano anche neonati e bambini piccoli che piangevano terrorizzati  ma a loro non gliene fregava nulla e appena noi ci lamentavamo ci dicevano di stare zitti altrimenti ci sarebbe finita male come se non avessimo pagato fior di quattrini per scappare dalla guerra e dalla miseria” racconta un altro migrante.

Effettivamente è un investimento economico non da poco quello che devono affrontare queste persone per fuggire dalle persecuzioni: ogni adulto, infatti, ha pagato seimila dollari mentre per i bambini il viaggio è gratuito.

E solo con questa traversata nelle tasche dell’organizzazione criminale egiziana che guadagna sulla disperazione della gente è entrato un milione di dollari.