A Catania “le nostre vite contano”: centinaia in piazza Università per dire stop al razzismo, protesta in sicurezza

A Catania “le nostre vite contano”: centinaia in piazza Università per dire stop al razzismo, protesta in sicurezza

CATANIA – Anche nelle strade di Catania, come in quelle del resto d’Italia e del mondo, al grido I can’t breathe si ricorda George Floyd.

“Le nostre vite contano”, sempre lo stesso il messaggio che centinaia di giovani hanno voluto lanciare a chi ancora resta schiavo di pregiudizi e violenza, del razzismo dal quale la città di Catania spesso tende ad allontanarsi.

La manifestazione si è svolta ieri alle 18, orario in cui già moltissimi tra ragazzi, bambini e adulti sfoggiavano cartelloni e pugni stretti verso il cielo: “La violenza della polizia verso i neri è un fatto strutturale negli Usa. I dati sono davvero impressionanti, incomparabili a qualsiasi nazione ‘civile’. Parliamo di migliaia di morti per mano della polizia. Difficile trovare un nero negli USA che non abbia avuto un parente, un amico, un conoscente ucciso o abusato dalla polizia. La quale, nel 99% dei casi, non subisce conseguenze”, queste alcune delle parole che invitavano a protestare in piazza Università.

Non esistono dunque “cittadini di serie A e di serie B”, e questo è bello da sentire anche per chi in Sicilia ha trovato una casa e una nuova stabilità, come i molti manifestanti che brandivano scritte come “Grazie Sicilia, ti amiamo”.

Pare che la protesta si sia anche svolta in totale sicurezza e che fosse obbligatorio l’uso della mascherina e la distanza minima di quasi 2 metri: queste, però, non avranno di certo vietato che il dolore e la rabbia per gli omicidi dei neri risuonasse in piazza e arrivasse col cuore fino in America, dove la “partita” non è ancora finita.

Fonte immagine: Facebook Potere al Popolo – Catania