“L’inizio della nostra ripartenza”, oggi come 74 anni fa. Mattarella: “Questo 2 giugno ci invita a riflettere”

“L’inizio della nostra ripartenza”, oggi come 74 anni fa. Mattarella: “Questo 2 giugno ci invita a riflettere”

Oggi, 2 giugno 2020, è il giorno della Festa della Repubblica per ricordare il ritorno alle urne degli italiani dopo il fascismo e la prima volta per le donne per scegliere tra monarchia e repubblica. Mai come quest’anno le somiglianze con quel 2 giugno di 74 anni fa si sprecano, soprattutto dal punto di vista economico.

Dopo la guerra l’Italia era a terra sia dal punto di vista economico che da quello sociale. Situazione simile 74 anni dopo, con l’emergenza sanitaria tutt’ora in corso che ha lasciato, sta lasciando e lascerà ancora strascichi sia economicamente, sia socialmente. “Possiamo assumere questa giornata come emblematica per l’inizio della nostra ripartenza“, ha detto ieri in serata il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il classico discorso all’interno dei giardini del Quirinale.

Oggi come 74 anni fa “la ricostruzione sarà impegnativa e sofferta. Serviranno coraggio e prudenza”. Poi un messaggio rivolto verso coloro i quali, nonostante ricoprano posti importanti in Parlamento, hanno utilizzato l’emergenza solo per i propri scopi politici: “Questo 2 giugno ci invita a riflettere tutti su cosa vuole essere la Repubblica oggi. Interpella tutti coloro che hanno una responsabilità istituzionale, a partire da me, circa il dovere di essere all’altezza del dolore, della speranza e del bisogno di fiducia degli italiani. Non si tratta di annullare la normale dialettica politica; la democrazia vive e si alimenta del confronto tra posizioni diverse. Ma c’è qualcosa che viene prima della politica: l’unità morale, la condivisione di un unico destino, il sentirsi responsabili l’uno dell’altro. Tutti parte della stessa storia e popolo“.

Il Presidente ha concluso dichiarando l’impegno preso per la giornata di oggi: “Mi recherò a Codogno, luogo simbolo dell’inizio di questo drammatico periodo, per rendere omaggio a tutte le vittime e attestare il coraggio di italiane e italiani, che hanno affrontato con coraggio e abnegazione la lotta contro la malattia“.

Non solo Inno e Altare della Patria (la classica parata salta per l’emergenza appunto), ma anche una visita nel luogo tristemente emblematico, il primo a entrare in emergenza, ma anche il primo che ne è uscito. Un pensiero importante e di vicinanza istituzionale da parte di Mattarella, che sia un messaggio forte e di coraggio, che tocchi tutti, da Codogno a Catania.

Fonte immagine Youtube – Presidenza della Repubblica Italiana Quirinale