La nascita della Repubblica e il voto delle donne: il 2 giugno 1946 cambia la storia d’Italia

La nascita della Repubblica e il voto delle donne: il 2 giugno 1946 cambia la storia d’Italia

Il 2 giugno del 1946 rappresenta una data fondamentale per l’Italia e per tutti i cittadini. A guerra appena conclusa, la situazione italiana apparve profondamente complicata: l’economia era distrutta dal conflitto, la società era percorsa da profonde divisioni e ricominciavano a farsi strada i gruppi della criminalità organizzata.
Nonostante tutti questi gravi fattori, la necessità di cambiamento e di innovazione sembrò fare da motore agli eventi politici che si susseguirono dal ’45 in poi e che trovarono nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) piena espressione. All’interno del movimento che si oppose al fascismo, infatti, si incontrarono personaggi provenienti da diversi ambienti politici che per la prima volta collaborarono per combattere un nemico comune.

Il primo governo nazionale del 1945 fu presieduto da Parri, capo partigiano presto sostituito perché i liberali non apprezzarono il programma di epurazione e la politica economica proposti, ritirando la fiducia e riponendola in Alcide De Gasperi, esponente della Democrazia Cristiana. Il governo di De Gasperi preparerò il terreno politico che portò a un cambiamento radicale della storia italiana.

Il 2 giugno segnò un taglio netto con la politica del passato, i cittadini per la prima volta vennero chiamati alle urne a suffragio universale per scegliere tra monarchia e repubblica e votare l’Assemblea Costituente.

Gli italiani e le italiane scelsero la repubblica, a nulla valse il tentativo del re Vittorio Emanuele III di abdicare a favore del figlio Umberto II. Il 2 giugno nasce la Repubblica Italiana. Il governo che si insediò subito dopo le elezioni fu di ampia coalizione e vide come principali protagonisti i membri della Democrazia Cristiana, rappresentati da Alcide de Gasperi, del Partito Comunista, capeggiato da Togliatti, e di quello Socialista. Durante il primo governo De Gasperi, Togliatti come ministro della Giustizia concesse l’amnistia, confermando pubblicamente l’affidabilità e la moderazione del Pci.

Il ruolo di redigere un documento su cui basare i principi fondamentali della Repubblica venne affidato all’Assemblea Costituente. L’organo appena eletto era costituito dai membri dei partiti principali: Democrazia Cristiana, Partito Socialista e Partito Comunista. L’Assemblea si riunì poco dopo essere stato eletto per iniziare i lavori di redazione di un documento che facesse da guida alla neo Repubblica. Il 22 dicembre del 1947 venne approvata la Costituzione Italiana, entrata in vigore in data 1° gennaio 1948.

Il suffragio universale aprì le porte della politica alle donne, che per la prima volta vennero chiamate alle urne. Un traguardo importante, frutto di un percorso di emancipazione e di lotte iniziato alla fine dell’Ottocento, ma allo stesso tempo tappa importante di una strada ancora lunga da percorrere, fatta di battaglie, diritti ottenuti e conquiste. Lotte che porteranno le donne italiane a ricoprire ruoli importanti in tutti i settori, anche se i risultati da raggiungere sono ancora tanti.

Con le successive elezioni politiche la Democrazia Cristiana si confermò il partito di maggioranza che guiderà un governo di larga coalizione, diventando protagonista della politica italiana per tutto la Prima Repubblica. Intanto a livello internazionale scoppia la guerra fredda e i leader democristiani permetteranno all’Italia di entrare a far parte del blocco occidentale, guidato dagli Stati Uniti in netta contrapposizione con il blocco sovietico rappresentato dalla Russia.

Fonte foto: MeteoWeb