Fase 1, come sono cambiate le abitudini alimentari dei siciliani? Il parere della dott.ssa Elisa Accardo

Fase 1, come sono cambiate le abitudini alimentari dei siciliani? Il parere della dott.ssa Elisa Accardo

CATANIA – Quotidianità, incontri per strada, abitudini alimentari: tutto è stato stravolto in questi ultimi mesi tra Fase 1 e rischio di contagio. Un nuovo stile di vita “domestico” si è imposto prepotentemente nelle nostre vite e gli italiani e, nello specifico i siciliani, si sono dovuti adattare a questa nuova realtà con cui – nolente o volente – si deve fare i conti.

In modo sostanziale, sono cambiati i consumi degli alimenti e, a monte, gli acquisti e il modo di fare la spesa. Non a caso, infatti, in un primo momento post Fase 1 scarseggiavano la maggior parte dei prodotti di “prima necessità”. Questo perché si è tentato di accumulare quanto più possibile alimenti come pasta, riso, farina e uova, vuoi per avere sempre tutto a disposizione, vuoi per il timore di restarne privi.

Anche le città hanno assunto un “nuovo volto”: lo street food ha subito una battuta d’arresto, quello che faceva delle province siciliane, quali Catania e Palermo in primis, delle città confusionarie, trafficate e movimentate è decisamente un “ricordo”, per il momento. Di conseguenza, mutano anche le serate a mangiare un panino in strada, ad esempio, e abbiamo dovuto – necessariamente – accantonare le “tradizioni culinarie” che da sempre ci hanno caratterizzati e che gelosamente stavamo custodendo.

Molti utenti, però, sono diventati anche più sensibili al tema dello spreco alimentare, perché si tende a usare solo il necessario e, per lo più, a prevalere è il cibo salutare. Si mangia, infatti, più frutta e verdura e si riduce il consumo di prodotti confezionati, perché si ha più tempo e si preferisce fare da sé. I siciliani si sono riappropriati della manualità nel fare dolci, pizza e quant’altro. A tal proposito ai microfoni di NewSicilia.it è intervenuta la dottoressa Elisa Accardo, biologa nutrizionista, che ha fatto il punto sulla situazione illustrando, in base alla sua esperienza sul campo, come siano cambiate le abitudini alimentari rispetto al pre-quarantena: “Ho potuto registrare che i pazienti che seguo hanno affrontato, a livello alimentare, in modo diverso questo periodo difficile. Da una parte, c’è chi, avendo ritrovato maggior tempo da dedicare a sé stessi, ha iniziato a prestare maggior attenzione alla preparazione dei pasti e ha avuto finalmente più tempo per scoprire i vantaggi di una alimentazione sana e meditata“.

Sicuramente si è arrivati, quindi, a una svolta notevole verso il cibo homemade. Nello specifico, spesso, si sta ai fornelli per vari motivi, non solo per necessità ma anche per diletto o come metodo anti-stress. Cucinare è diventato un motivo di svago, non qualcosa a cui si è “costretti”, come qualcuno magari pensava in passato, preso dalla frenesia dei mille impegni. La nostra intervistata ha poi ha aggiunto: “Certamente, questa nuova consapevolezza è uno degli aspetti più positivi che ho potuto osservare, poiché la maggior parte dei pazienti che si rivolgono a noi nutrizionisti spesso lamenta la mancanza di tempo per cucinare e progettare correttamente i pasti giornalieri, preferendo consumare per lo più cibi industriali oppure recarsi fuori per mangiare. Tutto ciò ha permesso di riscoprire il piacere di cucinare e di toccare di nuovo con mano le materie prime; infatti, dedicare del tempo alla preparazione dei pasti permette sia di trovare uno sfogo nei momenti di noia sia di migliorare l’umore cucinando qualcosa di sano e particolare per i propri cari, meglio ancora se in compagnia dei propri figli. Il noto incremento della vendita di farine e lievito è sicuramente legato a questa tendenza. Spero che il progressivo ritorno alla normalità non faccia dimenticare queste sane abitudini che abbiamo riscoperto“.

In questo momento delicato, a quanto pare, quindi, i pasti si sono regolarizzati. I dati ci dicono anche che i siciliani hanno imparato a fare colazione: spesso, presi dalla routine quotidiana, non si ha il tempo per sedersi a tavola e dedicare quei 5/10 minuti a uno dei momenti della giornata che è, invece, fondamentale. Tanti, infatti, sono i benefici – forza e lucidità in primis – che una buona colazione comporta.

Come ogni cosa, l’altra faccia della medaglia è che le abitudini alimentari non sono cambiate solo in meglio, ma anche in peggio. Stando a casa, infatti, aumentano i peccati di gola e mangiando di più – vuoi per noia o per stress – e muovendosi di meno, aumentano i problemi di peso. Occorre imparare a mangiare bene come stile di vita e non come “necessità” per migliorare anche per il futuro. Si cerca, per l’appunto, conforto emotivo nel cibo, catapultandosi negli alimenti più calorosi, dal gelato alle patatine, che sono sicuramente dei nemici per la linea ma che “appagano”, seppur non mancano dopo magari i sensi di colpa.

La dottoressa Accardo, a tal proposito, ha spiegato: “Per altre persone, invece, l’approccio con il cibo è diventato più difficile; spesso è stata una valvola di sfogo in reazione ai momenti di noia, stress o ansia, ragionevolmente legati alle contingenze di questo difficile momento. Aprire la dispensa e ‘consolarsi’ divorando qualsiasi tipo di cibo spazzatura è un comportamento tipico di chi si trova dinnanzi a un periodo di stress e pressione psicologica. Tutto questo è stato acuito dalla eccessiva sedentarietà causata dalla quarantena forzata e dal conseguente cambiamento improvviso dello stile di vita. Molti hanno così visto aumentare repentinamente il proprio peso e chi già soffriva di obesità, o di altre problematiche metaboliche, ha subito un peggioramento del proprio quadro clinico“.

E ancora: “Purtroppo, un’elevata percentuale di chi aveva intrapreso un percorso dietetico, a causa dell’interruzione dell’attività ambulatoriali di noi professionisti ed a causa degli effetti psicologici dati dalla quarantena e dalla paura del momento, ha interrotto il percorso alimentare intrapreso. Inoltre, alcuni approfittatori hanno speculato sulla paura della gente, propinando diete anti-contagio e incitando le persone ad acquistare i più diversi integratori, illudendoli che ciò li avrebbe resi immuni. Ci tengo a precisare che non esiste una dieta o un integratore singolo che ci protegga da questo rischio ma un’alimentazione sana ed equilibrata nel complesso contribuisce ad un buon sistema immunitario“.

Proprio su questa scia, per “rimettersi in carreggiata”, occorre scartare dalle nuove abitudini quelle non sane: ecco alcuni semplici e preziosi consigli che la dottoressa ha voluto condividere con noi: “Innanzitutto, è importante sottolineare che un sistema immunitario in salute non ci serve solo in questa situazione, ma sempre per prevenire malattie ed infezioni di vario tipo. Le basi dell’alimentazione sana vanno seguite sempre ed a maggior ragione in questo periodo di maggior rischio. È fondamentale mantenere in salute il microbiota intestinale, che ormai è dimostrato essere in grado di potenziare il sistema immunitario, assumendo alimenti contenenti probiotici come kefir e yogurt e prebiotici come l’inulina contenuta in carciofi, cipolle, aglio, funghi e asparagi. Occorre consumare alimenti ricchi di vitamina C ed, in particolare, in questa stagione la ritroviamo in frutti di bosco, ciliegie, limoni, rucola, radicchio, peperoni e patate“.

Inoltre: “Ricordiamoci di assumere cereali integrali preferibilmente in chicco, proteine magre soprattutto da pesce ricco di Omega-3 come alici e merluzzo e carne bianca. Utilizzare fonti di grassi ‘buoni’ come Olio Extravergine di Oliva, frutta secca oleosa (noci, mandorle) e avocado. Ad ogni pasto non deve mai mancare una porzione di verdure e durante la giornata almeno 2-3 porzioni di frutta. Da ultimo, non per importanza, dopo questo periodo di quarantena che ci ha costretti dentro le case, cerchiamo di fare passeggiate e sport all’aria aperta per la produzione di vitamina D che viene prodotta principalmente con l’esposizione solare e che in piccole quantità ritroviamo in alimenti come uova, pesce e funghi. La chiave è quella di avere un’alimentazione sana ed equilibrata, variando il più possibile le fonti alimentari“.