Lavoratori siciliani sul lastrico, cassaintegrati a rischio: più del 50% dei dipendenti senza sostegno

Lavoratori siciliani sul lastrico, cassaintegrati a rischio: più del 50% dei dipendenti senza sostegno

PALERMO – Col passare del tempo e l’avanzare della fase 2, la situazione pre i lavoratori siciliani continua a essere in bilico, soprattutto per i cassaintegrati.

Il rischio a cui si va incontro già a partire dalla prossima settimana, è quello di avere più del 50% dei dipendenti senza alcun tipo di sostegno economico. A denunciare la gravità dell’attuale condizione è Antonino Alessi, presidente dei Consulenti del Lavoro di Palermo.

La cassa integrazione in deroga (CIG) ha coperto un periodo di 9 settimane, quindi da febbraio (per alcuni) ad aprile, così come stabilito dal Decreto Cura Italia. Il successivo Decreto Rilancio prevede altre 5 settimane e coprirebbe fino al massimo a giugno, mentre le ulteriori 4 settimane dovrebbero riguardare il periodo di settembre e ottobre.

In questo modo si verrebbe a creare un periodo morto, durante il quale i lavoratori potrebbero non ricevere alcuna entrata. La situazione si aggrava ulteriormente se si pensa che la maggior parte delle piccole attività commerciali (bar e ristoranti), non potrà riprendere a lavorare a pieno regime né tantomeno licenziare. Questo significa solo una cosa, un numero elevato di lavoratori rimarrà a casa, senza neanche poter richiedere la Naspi, spiega attentamente Alessi.

Secondo il presidente dei Consulenti del Lavoro, è necessario trovare una soluzione che tuteli i lavoratori, tra le proposte avanzate ci sarebbe quella di un prolungamento della cassa integrazione o un sostegno di protezione sociale che garantisca una copertura per il periodo estivo che va da giugno a settembre.

Immagine di repertorio