Olanda VS Italia, fatti e non parole; sussidi in tempi record e semplicità burocratica: la testimonianza di un ristoratore catanese ad Amsterdam

Olanda VS Italia, fatti e non parole; sussidi in tempi record e semplicità burocratica: la testimonianza di un ristoratore catanese ad Amsterdam

Siamo tutti sulla stessa barca“: è questo il motto che vige in Olanda e di cui ci ha parlato ai nostri microfoni Valerio D’Amore, un giovane di 33 anni catanese che da 10 anni vive ad Amsterdam. Farmacologo, insegnante impiegato all’Università di Amsterdam ma che da diversi anni ha deciso di dar spazio anche al suo hobby più grande: la ristorazione. Valerio è infatti proprietario di due ristoranti.

In foto Valerio D’Amore

Da sempre nel popolo italiano regna sovrana la convinzione che l’Italia è un paese in cui le parole non vanno mai a pari passo con i fatti. La conferma di tutto ciò è arrivata soprattutto durante questa emergenza sanitaria. Ed è della sostanziale differenza che c’è tra l’Olanda e l’Italia quello di cui vogliamo parlarvi oggi: il 15 marzo il Ministro Rutte ha comunicato al suo popolo quello che stava accadendo. La conferma che l’epidemia da Covid-19 è in atto e si è trasformata in pandemia è un dato certo. L’Olanda decide di apportare delle misure nettamente differenti rispetto al nostro Paese. Niente lockdown ma uno “smartlockdown: nessuno è stato obbligato a rimanere in casa e quella che da noi è stata una imposizione, in Olanda è stata invece soltanto una richiesta.

Il punto principale su cui abbiamo deciso di soffermarci con Valerio D’Amore è l’economia: il fattore che muove il mondo. Bonus a possessori di partita Iva di 600 euro, siti Inps andati in tilt, richieste per buoni spesa, reddito di emergenza, decreto “Cura Italia: gli italiani si sono visti catapultare le loro vite, in un giorno come tanti di marzo quando il Premier Conte ha deciso di fare irruzione nelle nostre case apparendo su tutte le reti televisive e imponendo il blocco di ogni cosa. Da lì una sfilza di promesse, di aiuti, in fondo, mai arrivati se non in parte. Una piccolissima parte. Gente disperata in cerca di denaro, commercianti allo stremo, polemiche, richieste disperate.

Se in Italia per richiedere gli aiuti messi in atto dallo Stato devi, per forza di cose, farti soccorrere da un esperto, in Olanda le richieste si fanno sul divano, in pigiama e con il pc di casa. Moduli semplici e basilari: la semplicità burocratica dell’Olanda ci viene confermata da Valerio. “Ho compilato due semplicissimi form tramite il sito del Governo e quello del mio Comune. Ho inviato due documenti e dopo tre giorni dalla richiesta ho ricevuto i miei soldi“.

Gli aiuti messi in campo dall’Olanda per il suo popolo e, nello specifico, per i commercianti sono davvero la prova che in Italia niente funzioni come di dovuto. Valerio ha ricevuto ben 4mila euro per ogni sua attività commerciale, e dunque – essendo titolare di due ristoranti – si è visto arrivare sul suo conto bancario due bonifici per un totale di 8mila euro. Denaro a fondo perduto che non dovrà mai più essere restituito. Un “Gift“, viene chiamato dal Ministro Rutte, un regalo per chiunque abbia una attività.

Se dallo Stato Valerio ha ricevuto la somma “più importante”, dal Comune di Amsterdam ne ha ricevute altre non di poco conto: 1.500 euro al mese per tre mesi che ogni 21 del mese – per aprile, maggio e giugno -, si vedrà versati sul suo conto. Anche se le sue attività di ristorazione continuano a lavorare. In Olanda, infatti, in questo periodo i ristoratori operano con il servizio di domicilio e take away e, per farlo, bisogna avere a disposizione i propri dipendenti. Proprio per loro, Valerio – nella figura di titolare – ha versato il primo stipendio pagato al 95%. Se in Italia migliaia di lavoratori attendono la cassa integrazione in deroga nonostante siano trascorsi diversi mesi, in Olanda lo Stato ha già consegnato a dipendenti con contratto a tempo determinato e con contratto ad ore, lo stipendio pagato al 95%. “Io ho pagato i miei dipendenti il primo di aprile, a fine mese sul mio conto mi sono stati restituiti i soldi ‘anticipati’ ai miei lavoratori“.

Ma c’è di più, per i dipendenti con contratto ad ore vengono sottratti soltanto 10 ore di lavoro, una somma minima ma che permette a chiunque di continuare a vivere la loro vita. Nessuna rivolta nei supermercati, nessun rischio di saccheggiamento, nessuna vita in bilico tra disperazione e notti insonni. Lo Stato olandese c’è e lo dimostra. Il Governo italiano non è presente, e lo ha dimostrato e continua a dimostrare tutt’ora.

Quello che ci tengo a sottolineare – continua Valerio – è che qui nessuno perde il lavoro perché lo Stato, pagandoli, li tiene in vita“. I dipendenti verranno pagati anch’essi per 3 mesi: aprile, maggio, giugno. Il titolare di un’attività potrà comunque continuare ad operare senza preoccuparsi di versare lo stipendio a chi lavora per lui.

Se tutto questo vi sembra una utopia, pensate che dietro c’è ancora tanto altro: ogni Comune olandese, infatti, ha dato la possibilità di richiedere un prestito tassato al 2% per chi ha una attività commerciale, di ben 10mila euro e con prima rata a partire dal 1 gennaio 2021. In più, se nella tua attività lavorano più di 40 dipendenti, il prestito richiesto può arrivare fino a 35mila euro. Ma, soprattutto, se alla fine di questi tre mesi di emergenza ci si rende conto di aver speso soltanto la metà di quanto richiesto, la somma restante e non utilizzata potrà essere restituita.

Quando il Primo Ministro ha comunicato la chiusura dei ristoranti io avevo 72 persone sedute ai miei tavoli, perché qui si inizia a cenare alle 18 e il Ministro è apparso nel piccolo schermo alle 17 del pomeriggio – continua a raccontarci Valerio –; lì ho pensato: vabbè, basta, ciao, è andata, baci e abbracci, n’amo visto. Invece no, dopo tre giorni di panico, in cui soprattutto sono riusciti a farci capire benissimo che eravamo in una pandemia e in una emergenza e quindi ci hanno fatto comprendere il momento di allerta, è stato possibile fare richiesta di aiuti e il sesto giorno di ‘smart’ lockdown eravamo tutti in banca“.

Come è successo in Italia, no?

Io sto facendo una quarantena da sogno, a parte il dispiacere per chi muore a causa del Covid-19, come titolare di due attività mi sento proprio gratificato. Come persona mi sento bene, sereno e tranquillo. Sento lo Stato vicino“.

L’opposto, invece, di quello che è successo nel nostro Paese. Dove tutti si sono sentiti abbandonati. Dove i ricchi hanno continuato a vivere bene, e i poveri hanno pianto miseria in ogni dove. Dove la gente umile aiuta i più bisognosi e dove ogni parola detta si trasforma in campagna elettorale.

Niente negozi chiusi nella Fase 1 in Olanda. Nessun obbligo di indossare mascherine eccetto per estetisti, parrucchieri e per chi decide di viaggiare in treno. L’attenzione alla pulizia è la stessa di sempre, forse oggi più di ieri: “C’è molta attenzione all’igienizzazione. In ogni angolo della città trovi persone addette che puliscono, perfino i carrelli della spesa vengono sanificati e igienizzati con regolarità“.

Come l’Italia, infine, anche l’Olanda è passata adesso alla Fase 2: quella del distanziamento sociale. “Bisogna rimanere a 1,05 metri di distanza ed è in questo modo che gestiremo i nostri locali non appena riapriremo a pubblico“. Niente plexiglas, soltanto 1,05 metro di distanza tra i tavoli in sala, prenotazione obbligatoria e scelta di due fasce orarie per cenare: o dalle 18 alle 20 o dalle 20 alle 22.

L’apertura prevista qui per i ristoranti punta al primo giugno, ma non è ancora certo – ci spiega Valerio –. C’è da dire che il Ministro ci ha comunque rassicurati che se le aperture dovessero slittare, dal Governo arriveranno altri sussidi“. Che ovviamente saranno inviati in tempi brevissimi. Tempi da sogno per gli italiani.

Mi si stringe il cuore quando penso al mio Paese. La mia famiglia è a Catania, ma qui non mi sento solo. Qui le autorità competenti rispondono a qualsiasi tua domanda, ti inviano delle e-mail di conforto per farti sapere che il Governo ti è vicino. Sono sincero – continua Valerio – non me ne andrei mai da qui. Sono abituato benissimo. Non mi muove nessuno. Sono sempre più entusiasta, mai annoiato. Ragazzi come me possono ancora credere nel business, contenti, felici. Io ho lasciato la mia famiglia. I pro e i contro ci sono: non li vedo da dicembre, ma qui c’è tutto quello che ho sempre desiderato”.

Gli aiuti dal Governo olandese continuano anche per bollette e utenze. Per luce, gas e acqua, infatti, basta contattare le compagnie inerenti e per tre mesi, i commercianti, godranno di uno sconto del 65% su ogni fattura che non dovrà essere restituito. Inoltre, per gli affitti, si ragiona nettamente in modo diverso: in Italia se non paghi ti mandano l’avviso di sfratto, in Olanda tutti aiutano tutti. I proprietari dei muri dei locali ti offrono 90 giorni di stop, nel senso che prima guadagni e poi paghi l’affitto. Un aiuto non di poco. “Si parte dal principio che se io Stato non aiuto il commerciante, quest’ultimo chiude, non viene più pagato l’affitto e automaticamente il Governo è il primo a perderci, e questo qui non accade“.

Alla fine dei conti, la conclusione a cui siamo giunti – e a cui sicuramente arriverete anche voi dopo aver letto la testimonianza di Valerio D’Amore – è che l’Italia non è come l’Olanda e qui, purtroppo, non siamo tutti sulla stessa barca.

Nell’immagine in evidenza a sinistra il Ministro Rutte (Olanda) e a destra il Premier Conte (Italia)