Separazione e divorzio: la negoziazione assistita via Skype diventa prassi

Separazione e divorzio: la negoziazione assistita via Skype diventa prassi

L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha cambiato il modo di operare di molti avvocati. È vero che la gran parte delle udienze sono rimaste sospese, ma è vero anche che, soprattutto in materia di diritto di famiglia, l’attività stragiudiziale non si è mai interrotta. Ciò grazie anche alla tecnologia che ha permesso di proseguire il lavoro da remoto.

È il caso delle procedure di negoziazione assistita, introdotte nel nostro ordinamento giuridico con il c.d. “decreto giustizia” (d.l. n. 132/2014, convertito nella l. n. 162/2014), attraverso le quali i coniugi possono raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili o di scioglimento del matrimonio, nonché di modifica delle condizioni di separazione o divorzio precedentemente stabilite.

Considerata, dunque, l’importanza delle questioni legate ai rapporti familiari, nell’attuale emergenza epidemiologica, le procedure di negoziazione assistita si sono svolte da remoto, sulla scorta delle linee guida del Consiglio Nazionale Forense dello scorso 8 aprile.

Con queste ultime, infatti, gli avvocati difensori delle parti sono stati invitati a trasmettere gli accordi di negoziazione assistita via PEC alle Procure dei Tribunali territorialmente competenti e agli Ufficiali dello Stato Civile per il definitivo completamento della procedura.

E per raggiungere tali accordi, gli avvocati si sono talvolta avvalsi di una semplice e snella procedura in videoconferenza : in collegamento telematico, si è esperito il tentativo di conciliazione tra le parti, coi rispettivi legali, e si è data lettura dell’accordo, poi sottoscritto da ogni parte e autenticato per essere inviato prima tra i difensori via PEC e, quindi, alle Procure territoriali competenti.

Alla cessazione dell’emergenza epidemiologica, gli originali degli atti verranno depositati presso gli uffici stessi. Una procedura talmente celere e flessibile da essere considerata ideale per lo svolgimento delle procedure di negoziazione assistita. 

La stessa Procura della Repubblica di Catania, d’altronde, lo scorso 5 maggio, ha stipulato un protocollo d’intesa con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati etneo perché questa diventasse una prassi per gli studi specializzati in diritto di famiglia e delle relazioni affettive.

Immagine di repertorio