Coronavirus a Catania, sindacati in allerta sul fronte scuola: “Non mettiamo in gioco salute di alunni e docenti”

Coronavirus a Catania, sindacati in allerta sul fronte scuola: “Non mettiamo in gioco salute di alunni e docenti”

CATANIA – Solo a Catania il 12% degli studenti ha avuto grossissime difficoltà a connettersi online per godere della didattica a distanza, e in città e provincia sono 8.400 gli alunni disabili certificati sui quali dovrà essere riconsiderato il numero adeguato di insegnanti di sostegno e di assistenti igienico personali e alla comunicazione.

I giorni di lockdown già trascorsi hanno fatto comprendere anche ai catanesi l’importanza della scuola pubblica e la insostituibilità della didattica in presenza. Per questo, la Cgil e la Flc Cgil di Catania divulgano altri dati comprovanti “le gravi difficoltà del mondo scolastico al seguito del contagio Covid. Se infatti da un lato – commentano il segretario generale della Cgil di Catania, Giacomo Rota, la segretaria confederale Rosaria Leonardi, insieme al segretario generale della Flc Cgil, Tino Renda – siamo ben felici dell’annuncio del governo di voler effettuare l’assunzione di 24mila insegnanti precari, dall’altro temiamo che per una riapertura in regime di estrema sicurezza, questi numeri non siano sufficienti. Soprattutto a Catania, dove esiste già un problema di spazi scolastici insufficienti e insicuri“.

Per questo la Cgil nazionale ha inoltre deciso di elaborare un protocollo di linee guida che sia di orientamento per le politiche sindacali a tutti i livelli, cui potranno far seguito protocolli regionali e provinciali, sulle realtà specifiche. “A livello locale, inoltre, chiederemo agli enti locali di aprire immediatamente il confronto sulla possibile riapertura degli asili nido e sulle condizioni dell’edilizia scolastica”.

Cgil e Flc Cgil sottolineano poi che “se la modalità della didattica a distanza dovrà continuare, sarà indispensabile fissare regole per l’organizzazione del lavoro e oraria, sia per gli insegnanti che per gli alunni. Purtroppo, ancora oggi, gli scenari elaborati dal comitato tecnico scientifico prefigurano il rischio molto elevato di contagio, in caso di riapertura delle scuole. Non si può mettere in gioco la salute dei figli e bisogna anche considerare che l’età media del personale docente è tra le più alte in Europa”.

Se, dunque, la curva epidemiologica consentirà l’apertura del nuovo anno scolastico, andranno per prima ripensati gli spazi, sia quelli esistenti, sia eventuali nuovi localidove sia possibile il rispetto del distanziamento al quale ci sta abituando la pandemia e nei quali si possano rispettare le condizioni di sicurezza che oggi sono in discussione in qualunque luogo che prevede la presenza di molte persone contemporaneamente. – continuano Rota, Leonardi e Renda- Sarà necessario ridimensionare il numero degli alunni all’interno delle classi (per esempio non più di 15) e provvedere al potenziamento degli organici e degli ATA. In questa direzione, va rivisto per ciascuna provincia il dato numerico delle scuole sottodimensionate“.

Altro tema specifico è quello della figura dei DSGA, ossia i Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, di cui è sprovvisto quasi il 42% delle scuole a Catania. Un’assenza improponibile, soprattutto in questa fase di emergenza. Cgil e Flc Cgil credono poi che occorrano grandi investimenti anche attraverso la rimodulazione dei Fondi Europei, effettuando una riprogrammazione complessiva, per esempio del PON Scuola 2014/2020, paradossalmente in gran parte non utilizzato, puntando alla elaborazione di nuove strategie di intervento, anche in termini di lotta alla dispersione scolastica.

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