“Ho avvertito il peso dei vostri panni”. Dal ristoratore al barbiere, Conte e lettere del primo maggio

“Ho avvertito il peso dei vostri panni”. Dal ristoratore al barbiere, Conte e lettere del primo maggio

Oggi, 1 maggio, ricorre la cosiddetta Festa dei Lavoratori, istituita per ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori. Mai come quest’anno, forse, la ricorrenza assume un valore particolare. Infatti, nel pieno dell’emergenza Coronavirus e con la “fase 2” in dirittura d’arrivo, sono tanti i lavoratori che ricominceranno a riaprire le loro attività dal 4 maggio, così come sono ancora tanti, però, coloro i quali dovranno aspettare prima di potere alzare la saracinesca dei loro negozi.

In questo senso, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha voluto mandare un messaggio di vicinanza e solidarietà a tutti i lavoratori che in questo momento stanno soffrendo economicamente e anche moralmente (come si suol dire, il lavoro nobilita l’uomo). Ristoratori, estetisti, barbieri, commercianti, operatori del turismo e tanti altri non riescono ancora a vedere la tanto agognata luce in fondo al tunnel e il Premier italiano ha voluto fare sentire loro la sua vicinanza.

Attraverso un lungo post Facebook ha ricordato alcune lettere mandate a lui da alcuni cittadini proprietari di un’attività, che hanno proposto soluzioni di sicurezza per poter ripartire prima del previsto. Consigli, sfoghi e soluzioni, che Conte ha voluto elogiare nel giorno dedicato a tutti loro. “Ho letto alcune vostre lettere, ho provato a vestire i vostri panni e ne ho avvertito tutto il peso – scrive il Presidente del Consiglio -. Ho apprezzato la lettera di Elisabetta che ha un’attività da estetista a Pomezia. Ho letto con interesse le soluzioni proposte da Luciana, che da Torino mi ha raccontato la sua passione per la ristorazione. Ho percepito tutta la passione di Tonino per il suo salone di barbiere, aperto a Potenza nel 1978“.

Insomma, il grido di tutte quelle categorie che, oggi, sono più in difficoltà di altre. Ma anche una collaborazione tra Governo e cittadino. Non solo urla e rabbia, infatti, ma anche consigli, proposte e soluzioni. Tutto fa brodo, d’altronde. E per Conte, a suo dire, non passeranno inosservati questi lavoratori. “Non farò finta di non sentire i vostri consigli, le vostre sollecitazioni, la vostra rabbia, la vostra angoscia. Non cadono nel vuoto, non sono parole al vento. Sono piuttosto il vento che spinge più forte l’azione del Governo. Credo sia l’unico modo per onorare questo giorno, questo 1 maggio“.

Fonte immagine Facebook – Giuseppe Conte