Mercato Ortofrutticolo Vittoria tra controlli e valore dei prezzi: la grande distribuzione fa la sua parte

Mercato Ortofrutticolo Vittoria tra controlli e valore dei prezzi: la grande distribuzione fa la sua parte

VITTORIA – In questi giorni di emergenza una delle roccaforti dell’economia siciliana, il Mercato Ortofrutticolo di Vittoria, nel Ragusano, ha fatto parlare di sé. Un luogo in cui passano molti prodotti provenienti dalle campagne che finiscono anche nelle tavole delle regioni oltre lo Stretto. Nell’ultimo mese i controlli allentrata del mercato per la prevenzione del Covid-19 sono stati eseguiti regolarmente da parte di operatori sanitari e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è obbligatorio.

Durante l’ultima festività, quella del 25 aprile, la struttura è stata tenuta aperta e le conseguenze di ciò sono state positive per alcuni motivi, ma i prezzi hanno subito un crollo dopo l’andamento buono dei giorni precedenti. Il presidente dell’Associazione Concessionari Ortomercato di Vittoria, Gino Puccia, intervenuto ai nostri microfoni, spiega la causa di questo calo e come si sia riusciti a tenere il mercato aperto lo scorso sabato. L’aumento delle temperature nel periodo in corso fa la sua parte e si nota come la struttura sia importante anche per il passaggio di una determinata tipologia di prodotto agricolo.

Il mercato sabato è stato aperto – afferma Puccia – grazie all’interessamento dei commissari prefettizi e della ditta dei mercati, in una fitta corrispondenza con la Regione Siciliana. La cosa è stata buona perché avevamo parecchia merce del venerdì in giacenza. Ma una parte è stata venduta con prezzi bassissimi, mentre l’altra è rimasta lì. Un crollo verticale dei prezzi a causa di una mancata una corrispondenza dei mercati italiani. Parecchi di questi venerdì e sabato sono stati chiusi, avevano delle rimanenze del giovedì e hanno caricato pochissimo. Il caldo continua ad aumentare e le produzioni sono sempre maggiori, perché la merce matura prima. Il mercato sarà chiuso solo l’1 maggio, ma se la gente dei mercati del nord Italia acquisterà mercoledì non caricherà perché la merce arriverebbe venerdì, quando tutti i mercati saranno chiusi. I controlli anti Covid-19 sono soddisfacenti, anche perché c’è l’obbligo di avere mascherine e guanti e ci sono infermieri professionisti che rilevano la temperatura di chi passa. La Sicilia si moltiplica attorno al mercato di Vittoria e i prodotti sotto serra, come le fragole di Marsala, i peperoni dell’Agrigentino e i limoni di Siracusa, arrivano qui. Alcuni esportatori nazionali e internazionali della zona di Acireale (CT) acquistano da noi merce nelle plastiche, che poi confezionano, lavorano e portano fuori”.

Ma il mercato ha la sua importanza anche a livello nazionale e i dati parlano chiaro. Per la Fase 2 c’è da stare molto attenti, anche perché nelle ultime settimane sono venute meno delle componenti.

“Noi deteniamo il 40-50 % delle forniture in Italia – conclude Puccia –. Sono mancati finora i mercatini rionali, che sono stati chiusi, e i loro acquirenti, che riuscivano a caricare merce, magari di qualità minore, ma che vendevano nelle loro sedi. Abbiamo avuto solo pochi mercati italiani e i fornitori della grande distribuzione. Quest’ultima determina l’andamento dei mercati perché il maggior afflusso di merce passa lì in questo momento. La grande distribuzione detta le condizioni ai propri fornitori dicendo il prezzo al quale vogliono vendere. Dopodiché sono i fornitori a dover cercare di rimetterci il meno possibile. Spero che i prezzi si mantengano, perché quando ciò accade ci sono sempre calamità, come la virosi di qualche anno fa, e perché oggi le aziende lavorano per la sopravvivenza”.