Il Comitato Terranostra lancia un appello ai catanesi: “A Pasqua state a casa, stiamo combattendo una guerra”

Il Comitato Terranostra lancia un appello ai catanesi: “A Pasqua state a casa, stiamo combattendo una guerra”

CATANIA – Se qualcuno pensa che dopo un mese di quarantena il peggio, legato all’emergenza Coronavirus, sia passato o stia per passare si sbaglia di grosso.

Non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia. Catania, e il suo hinterland, ha il poco invidiabile primato di essere la provincia con il più alto numero di malati da Covid-19 di tutta la Sicilia. Un dato che dovrebbe far riflettere tutti e convincere la cittadinanza ad ottemperare all’attuale normativa in vigore evitando al minimo le uscite da casa se non per motivi strettamente necessari.

Ma questo ancora non succede: le scene a cui stiamo assistendo in questi giorni parlano di vere e proprie folle davanti a farmacie o supermercati senza rispettare le distanze minime di sicurezza l’uno dall’altro. Altro caso, le file di auto sulla circonvallazione per andare a farsi una passeggiata: esattamente quello che è capitato una settimana fa tra Misterbianco e Catania con la notizia ripresa da tutta la stampa locale.

Per queste ragioni il Comitato Terranostra, attraverso il suo componente Carmelo Sofia, lancia un appello ai catanesi affinché stiano a casa nei prossimi giorni.

Il potenziamento dei controlli previsto dalle forze dell’ordine per le strade del capoluogo etneo può essere un importante deterrente. In condizioni normali Pasqua e Pasquetta sono festività che invogliano le persone a uscire di casa, mettersi in macchina e andare a fare una gita fuori porta. Il comitato teme che la stessa cosa possa verificarsi già da domani con buona pace dello stato di quarantena e gli annessi decreti governativi.

Naturalmente il componente Carmelo Sofia ribadisce che ogni controllo o pattugliamento è inutile se alla base di tutto manca quella presa di coscienza, da parte dei cittadini, della terribile guerra che stiamo combattendo e che è già costata troppe vite umane.

Immagine di repertorio