La sobrietà del presidente Mattarella col tram “blu” che costa ai cittadini

La sobrietà del presidente Mattarella col tram “blu” che costa ai cittadini

FIRENZE – La bava che i media nazionali spandono copiosamente per incensare qualsiasi gesto compiuto dal neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha raggiunto i livelli di guardia.

Oltre la prosopopea – peraltro già vista con i vari Scalfaro, Napolitano e Monti – sulla sobrietà e sul decoro istituzionale con il nuovo presidente palermitano è arrivata la figura dell’uomo “normale” che prende i mezzi pubblici e non muta la sua vita nonostante sia la più alta carica dello Stato.

Per tornare nella sua Palermo il presidente Mattarella – ha scelto in maniera meritoria – di prendere un volo di linea Alitalia. Però ieri si è recato a Firenze in treno da Roma e poi ha preso il tram per Scandicci.

Sin qui sembrerebbe un altro gesto da uomo “normale” ma, come rileva il quotidiano Libero, i cittadini hanno subito disagi e hanno dovuto pure pagare per la sobrietà del presidente.

Infatti il treno partito da Roma alla volta di Firenze ha visto un vagone interamente sequestrato per motivi di sicurezza. Poi, una volta arrivato a Firenze per inaugurare i corsi della scuola superiore della Magistratura, è stato accolto dal sindaco Nardella – renziano di ferro – e si è recato a Scandicci con la metropolitana leggera.

Questo mezzo di trasporto – divenuto una sorta di tram “blu” – è stato interdetto ai normali cittadini: ed interamente sequestrato per motivi di sicurezza e agli ignari passeggeri che avevano fatto il biglietto è stato impedito di salire.

Così l’uomo “normale” Mattarella aveva un tram tutto per lui e chi aveva pagato il biglietto per prendere un tram in orario è rimasto appiedato. In più – come spiega Bechis – il costo del viaggio per soli 15 chilometri complessivi ammonterebbe a 720 euro mentre una limousine per fare lo stesso tragitto sarebbe costata al massimo 400 euro.

Il presidente una volta arrivato alla fermata di Scandicci è stato costretto a prendere un’auto. La sede della scuola non si trova a Scandacci ma a Castelpulci. Così sceso dal tram è salito a bordo dell’auto blu del Quirinale venuta da Roma (quasi 300 chilometri) apposta per accompagnarlo solo nell’ultima parte del suo percorso.

Mattarella era a conoscenza di tutto ciò? Non è dato saperlo. Ma molti – oltre i commenti acritici e incensatori – hanno bollato il gesto come demagogico. Perché il presidente – sicilianissimo – non prende un treno da Roma per Palermo – come fanno tanti precari e studenti che non possono permettersi l’aereo – e denuncia la condizione pietosa in cui versano le ferrovie dello Stato?