Covid-19, sindaci siciliani scrivono a Conte: “Provvedimenti illusori e insufficienti”

Covid-19, sindaci siciliani scrivono a Conte: “Provvedimenti illusori e insufficienti”

PALERMO –Situazioni drammatiche come quella che stiamo vivendo richiedono risposte straordinarie”. È l’appello lanciato da oltre settanta sindaci siciliani al presidente del Consiglio Giuseppe Conte con un articolato documento che contesta le misure prese dal governo nazionale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Il documento, che ha raccolto consensi trasversali tra i primi cittadini dell’Isola, definisce i provvedimenti governativi “illusori e palesemente insufficienti“. Critiche ai 4,3 miliardi stanziati, bollati come un anticipo dovuto ai comuni, ma anche alla cifra di 400 milioni che per gli amministratori locali dell’Isola non consentirà di rispondere adeguatamente alle necessità di quasi ottomila comuni su tutto il territorio nazionale”.

L’epicentro della protesta delle fasce tricolori è la provincia di Messina dove il primo firmatario Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo, ha raccolto numerosissime adesioni.

Non soltanto sindaci del Messinese, perché fra i primi firmatari vi sono anche diversi sindaci di comuni del Catanese, con il testa il primo cittadino di Catania, ma anche di altre province.

Oltre alla protesta c’è però anche la proposta. Sul tavolo del Premier i sindaci siciliani mettono, infatti, una serie di proposte concrete a cominciare dalle misure di natura economico finanziaria come il rimborso Imu 2020, la possibilità di utilizzo avanzi in spesa corrente o l’estensione della moratoria sui mutui anche ai prestiti contratti dagli enti locali con la Cassa deposito e prestiti. Non mancano poi le richieste per il potenziamento dei servizi sociali, dei poteri ai primi cittadini per il controllo dell’ordine pubblico, e per una decisa azione di semplificazione amministrativa.

Immagine di repertorio