Piogge in Sicilia dopo un inverno asciutto: risvolti positivi per l’agricoltura

Piogge in Sicilia dopo un inverno asciutto: risvolti positivi per l’agricoltura

CATANIA – Gli ultimi giorni di pioggia in Sicilia hanno rappresentato un vero e proprio unicum in un inverno nel quale le giornate con temperature basse e precipitazioni sono state quasi nulle. Data anche la portata piuttosto elevata di queste ultime ci si chiede se esse possano portare dei benefici alle zone rurali della nostra isola. Questo argomento chiama in causa l’emergenza siccità, della quale ci siamo occupati già diverse volte. Non a caso l’inverno appena trascorso è stato definito il più asciutto degli ultimi cento anni.

Il presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Catania, Giuseppe Di Silvestro, evidenzia le conseguenze buone che hanno avuto questi eventi piovosi per alcune colture, ma anche come la portata delle precipitazioni non debba diventare di dimensioni eccessive. Riguardo ad altri tipi di colture maggiori criticità ci sono state in determinate aree della nostra isola.

“Le piogge di questi giorni – afferma Di Silvestro – hanno avuto un risvolto senza dubbio positivo soprattutto per il risveglio vegetativo per la frutta. Invece il grano in alcune zone riuscirà a riprendersi, mentre in altre in cui la siccità è stata più forte la sua ricrescita sarà più difficile. Dove le piante erano già in fase vegetativa buona l’acqua di questi giorni favorisce la ricrescita. Non riusciremo a recuperare tutto, ma comunque una buona parte. L’importante è che non ci siano bombe d’acqua come nel 2018 perché quando una massa di pioggia cade tutta in una volta si creano molte difficoltà, che finora non ci sono state. In questo caso le zone interne non sono state tanto colpite. Il grano è stato più a rischio nelle zone centrali della Sicilia, come l’Ennese”.

L’evoluzione delle cose nell’immediato futuro deve essere sempre tenuta d’occhio anche per capire se saranno opportune certe richieste. Le temperature degli ultimi mesi e l’assenza di precipitazioni hanno creato molti problemi e i mutamenti climatici invitano a intervenire subito. Su quest’ultimo aspetto dovranno lavorare molto i Consorzi di Bonifica.

“Bisogna attendere qualche altro giorno – conclude Di Silvestro – per verificare se ancora pioverà e in seguito vedremo. In questo momento non si devono creare allarmismi e quando la primavera entrerà nel vivo capiremo se dichiarare o meno lo stato di calamità. Se ci saranno altri eventi piovosi speriamo di recuperare l’annata. La siccità molto prolungata creerà difficoltà per riaprire gli invasi e le dighe, che servono ad accumulare l’acqua per l’estate. Le criticità ci saranno soprattutto nella Piana di Catania e questo rappresenta un campanello d’allarme. Il clima è cambiato e ci si deve organizzare in una certa maniera anche per capire quali colture portare avanti. I Consorzi di Bonifica, che chiedono solo i soldi agli agricoltori, devono pensare anche a come accumulare l’acqua, che si deve gestire in maniera oculata. Il rischio siccità è in tutta la Sicilia e ci vuole un buon governo”.

Immagine di repertorio