La Scuola in trincea

La Scuola in trincea

CATANIA – Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di una docente di un noto liceo della provincia di Catania in merito alla didattica a distanza durante l’emergenza Coronavirus:

Stiamo vivendo una realtà di grande panico, la paura sta prendendo il sopravvento, un Virus, invisibile ma invadente, sta impadronendosi non solo del ‘Corpo’ ma principalmente della ‘Mente’. Siamo impreparati e ignoriamo la storia, secondo il principio di Vico, tutto ritorna, cambiano i metodi i mezzi. Nel tempo sono state registrate diverse epidemie e pandemie che hanno inginocchiato diverse Civiltà, ma ci siamo rialzati più forti che mai. Sono una Docente di Storia e Filosofia, con una trentennale esperienza didattica e forse le discipline che insegno mi impongono, prima di emanare un giudizio, una lunga riflessione certamente non legata al dubbio amletico dell”Essere o non Essere, ma indagare e analizzare. Le cronache storiche dei primi anni del Ventesimo Secolo, quando l’entusiasmo delle scoperte scientifiche avevano destato negli uomini l’illusione di dominare la Natura, migliorandone il tenore di vita ma incapaci di gestire lavoro e economia, i governanti tronfi e famelici non riescono ad evitare la guerra, che si scatenò per dominio,( uno stato contro l’altro). Poco sapienti i Generali, ( non valutarono che le nuove tecniche davano la possibilità di guerra per cielo, mare e terra), pensarono che fosse veloce e Europea, invece si tramutò in statica o di trincea e mondiale. Milioni i morti e gli invalidi. Ci siamo chiesti perché ciò avvenne? Forse perché si curava poco l’Istruzione? Lo studio era per pochi e le scuole erano private e a pagamento. Oggi non è cambiato nulla, è vero che abbiamo l’obbligo scolastico e scuole statali, ma lo Stato non investe per lo studio e se sono necessari tagli economici, Scuola e Sanità sono in prima linea. Si sfornano molti titolati ma poche teste pensanti e quei pochi per trovare lavoro devono andare all’estero. Oggi le barriere non esistono… ci pensa la massiccia Globalizzazione, l’Umanità va avanti con numeri e denaro. Si parla di ritrovare il significato dei Valori, ma la corsa verso la multimedialità ci fa perdere il desiderio di stare insieme e parlare, toccarci. Ci lamentiamo che non esiste il Dialogo, la Famiglia, tutto scorre come acqua e non sentiamo la spinta di sentimenti puri . Non siamo consapevoli di rispettare semplici regole che ci possono salvare la vita. L’evidente ‘Crisi dei Valori’, ci sta ostacolando, la scuola ha perso la sua centralità, la sua vera missione, formare ‘l’Uomo‘. I Docenti devono fare i conti con nuove tecnologie, es. registro elettronico, lavagna LIM, Collegi e Consigli di classe, dove gli argomenti principali sono, l’alternanza scuola lavoro, PON, Erasmus, Intercultura, dimenticando la vera missione, la Formazione di Coscienze e di Uomini del domani, ovvero conoscitori della propria cultura e della propria lingua, consapevoli di non scimmiottare, ciò che non è la loro radice, ma favorendo lo studio di un antico patrimonio ricco di esempi e di uomini di valori. I nostri Studenti parlano inglese e non conoscono la grammatica italiana e non comprendono il significato delle parole della lingua italiana. Oggi con la chiusura delle scuole ci troviamo impreparati a sostenere e corrispondere a una Didattica a distanza. Dal MIUR arrivano ordini di servizio ‘fantascientifici‘, come se non sapessero che gli operatori non sono stati addestrati ad una corrispondenza mediatica, molti docenti non usano neanche la LIM, i programmi non si rinnovano e gli esami rimangono legati ai contenuti. Chi lavora nella Scuola è sottopagato e per raggiungere un contratto a tempo indeterminato ci vogliono anni. Il Governo promette risorse alle scuole, poi dimentica le promesse. Le lezioni in forme digitale non devono essere invasivi, sono necessarie per non interrompere lo sviluppo della programmazione. La didattica è delicata e serve a partorire delle teste pensanti, lavoro complicato in classe, dove guardi i tuoi studenti, li senti parlare e ti confronti con loro. Ci siamo opposti all’uso dei cellulari in classe, oggi dobbiamo usare i computer senza limiti. Dove sta la coerenza… Riflettiamo! Se vogliamo vincere questa guerra batteriologica, dobbiamo rimanere in casa e riconquistare la dimensione del tempo e dello spazio, leggere, studiare, conquistando la tecnica di un lavoro, condotto a distanza dai Docenti capaci di rafforzare l’utilità dello studio. I Docenti devono comunicare ai propri studenti, fiducia, ottimismo, considerando che se c’è conoscenza c’è civiltà. Cari colleghi dimostriamo che nessun mezzo meccanico può sostituire una lezione tradizionale, usciamo da queste trincee mediatiche. Non dimentichiamo, prima nasce il pensiero e poi lo strumento. Un augurio di ritornare alla normalità, rinascere più consapevoli, dopo questo obbligata fermata e ritrovarsi in un pensiero critico e nella riconquista delle ‘Emozioni, linfa da sempre vitale per il giardino della Vita. Abbattiamo le trincee mediatiche con la forza dell’Amore.