I 6 della Renault 4 raccontano la verità. Vivono in macchina: “Non potevamo fare quarantena in auto” – IL VIDEOMESSAGGIO

I 6 della Renault 4 raccontano la verità. Vivono in macchina: “Non potevamo fare quarantena in auto” – IL VIDEOMESSAGGIO

ACI CASTELLO – Aggiornamenti sul caso della “misteriosa” Renault 4, che alcuni giorni fa era stata segnalata da diversi cittadini in quanto proveniente dall’estero e arrivata, nonostante le limitazioni attive sul territorio nazionale, in Sicilia, e più precisamente ad Aci Trezza (frazione di Aci Castello, Catania), colma di oggetti.

Il caso ha scatenato l’ira di molti cittadini e richiesto l’intervento del sindaco di Messina Cateno de Luca, che con una dichiarazione avrebbe informato della condizione delle persone bloccate durante l’intervento sul mezzo: si sarebbe trattato di 6 soggetti identificati e sottoposte a quarantena obbligatoria, questi avrebbero nazionalità francese e spagnola.

I 6 soggetti coinvolti nella faccenda avrebbero pubblicato un video su Facebook attraverso cui sarebbe stata spiegata al meglio la situazione: “Con la mia compagna e mia figlia abitiamo in Sicilia e mio fratello e la sua compagna tre mesi fa sono arrivati in questa casa, mentre i nostri amici si trovavano in Italia già da quattro mesi, a parlare sembra essere Boris Drozom, di nazionalità argentina ma stabilmente ad Aci Trezza da tempo.

Quando è nata la situazione del Coronavirus pare che i 6 della Renault si trovassero a Napoli: “E noi abbiamo detto a loro di venire a stare in questa casa perché non avevano altre opzioni: loro abitano dentro quella macchina e non si può fare una quarantena dentro la macchina”.

 

 

Boris Drozom, inoltre, rassicura tutti: “Per arrivare fino a qui hanno fatto il test del Coronavirus e sono risultati negativi, inoltre per scendere fino in Sicilia hanno ottenuto un permesso della Protezione civile e hanno fatto l’autocertificazione perché era l’unico modo per farli stare in quarantena dentro una casa, era un’emergenza!.

Noi ora siamo in quarantena e rispettiamo la situazione per 14 giorni, ci prendiamo le nostre responsabilità e non usciamo da casa. Ci appelliamo alla solidarietà e speriamo che il Coronavirus si fermi e che il mondo stia bene“, così si conclude il video.

 

 

 

 

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