Aci Catena, “centro ricreativo” improvvisato in un parcheggio: 6 persone e 2 minorenni denunciati per violazione norme anti-Coronavirus

Aci Catena, “centro ricreativo” improvvisato in un parcheggio: 6 persone e 2 minorenni denunciati per violazione norme anti-Coronavirus

CATANIA – Domenica 15 marzo i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, nell’ambito dei servizi disposti dalla Prefettura etnea, incaricati di verificare il rispetto delle limitazioni della mobilità e del divieto di assembramenti hanno individuato all’interno di un parcheggio di Aci Catena, in zona “Loco”, otto persone, tra cui due minorenni, riunite tra loro e in pieno dispregio delle indicazioni sul “distanziamento sociale” di almeno un metro.

Attraverso le indicazioni della Sala Operativa del comando provinciale di Catania è stata indirizzata una pattuglia della Tenenza di Acireale nei pressi dell’isola ecologica del piccolo centro catenoto dove, all’interno del parcheggio antistante, ha riscontrato la presenza di otto ragazzi che a piedi, con lo scooter o a bordo di una Smart avevano raggiunto l’improvvisatocentro ricreativo” per incontrarsi e solidarizzare incuranti dell’incolumità propria ma soprattutto altrui, a dispetto di coloro che coscienziosamente osservano le regole e responsabilmente restano a casa.

Tra le giustificazioni addotte vi era la costante dell’incontro casuale e l’uscita per l’acquisto di sigarette, di cui peraltro erano già forniti. “Stavo andando a comprare le sigarette ho visto i miei amici e mi sono fermato”, ha riferito uno dei controllati, in netto contrasto con le misure urgenti per il contenimento della diffusione del Covid-19. Gli stessi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Catania e alla Procura dei Minorenni di Catania.

Contestualmente a Catania, in due diversi controlli operati rispettivamente dalla compagnia di Catania e dai Baschi Verdi, sono stati denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria altri 2 soggetti ai sensi dell’art 650 del Codice Penale per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, i quali sottoposti a controllo in itinere non erano in grado di dimostrare che il viaggio era determinato da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o rientro ne l proprio domicilio/abitazione. 

Con riferimento all’art. 1 comma 1 lett. a del DPCM dell’8 marzo 2020 (verifica del rispetto della mobilità) e dell’art. 1 comma 2 del DPCM del 9 marzo 2020 (divieto di assembramenti) la Guardia di Finanza, vista l’ineludibile importanza della normativa, proseguirà ancora nei prossimi giorni la vigilanza sull’attuazione delle predette misure e in particolare con i controlli predisposti al fine di prevenire comportamenti che possono rivelarsi non in linea con le precauzioni di cui ai suddetti DPCM, a salvaguardia di tutti cittadini che a testa alta e senza paura con diligenza e spirito altruistico osservano le regole per la corale difesa della salute pubblica.