Coronavirus in Italia, DATI AGGIORNATI: 366 decessi, 622 guariti, 7.375 positivi in totale

Coronavirus in Italia, DATI AGGIORNATI: 366 decessi, 622 guariti, 7.375 positivi in totale

Si è conclusa da pochi minuti la conferenza stampa della Protezione Civile Nazionale sul Coronavirus. A parlare il capo dipartimento Angelo Borrelli e il professore Brusaferro che hanno ricordato quanto sia fondamentale “rispettare la distanza interpersonale. Nessuno è immune. Dobbiamo modulare le misure di sicurezza in base alla circolazione del virus. Le misure di distanziamento vanno mantenute: non c’è una parte di Italia immune. C’è una parte di Italia dove il virus è minore. Se facciamo finta di niente, esso circolerà là dove i nostri comportamenti ne aumenteranno la diffusione. Ogni cittadino deve essere consapevole di quanto siano importanti questi accorgimenti”.

Aggiornamento sui numeri: 33 guariti in più per un totale di 622; 133 decessi per un totale di 366 così suddivisi: 113 in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, 1 nella Marche, 5 in Veneto, 2 in Liguria e nel Lazio, 1 in Puglia e 1 in Friuli Venezia Giulia.  Tutti i decessi sono suddivisi nelle seguenti fasce di età: 1 tra 0/49 anni; 1 tra 50/59; 14 tra 60/69; 39 tra 70/79; 60 tra gli 80/ 89, 18 tra i maggiori di 90 anni. I casi positivi totali sono 6,387 di cui 2180 in isolamento domiciliare, 3557 ricoverati con sintomi e 650 ricoverati nei reparti di terapia intensiva.

“Il picco in Italia non è ancora prevedibile – continuano – la comunità scientifica è d’accordo. Stiamo monitorando i casi clinici e stiamo acquisendo i dati quotidianamente; è difficile fare previsioni certe. Ci troviamo in una situazione relativamente nuova e dobbiamo tenere conto dei nuovi casi, della tipologia dei pazienti e dei loro sintomi e delle zone di diffusione. Ogni Regione è attrezzata per il suo numero di abitanti. Sono state potenziate le terapie intensive soprattutto al nord con l’acquisto anche di respiratori e ventilatori per rispondere alla domanda crescente dei pazienti positivi”.

E sui decessi: “Le morti non sono variate significativamente. Parliamo di pazienti anziani (60% ultra 80enni) e la quasi la totalità sono comunque sopra i 70 anni e già malati con patologie croniche pregresse. Anche i giovani devono comunque proteggersi dall’epidemia soprattutto i più fragili. L’infezione da Coronavirus aggrava tutto. Da qui nascono le direttive di restare a casa, evitare luoghi affollati, mantenere le distanze. I nostri comportamenti influiscono sulla circolazione del virus e sulla salute degli altri”.

Fonte foto http://www.protezionecivile.gov.it/