La guerra di cui nessuno parla

La guerra di cui nessuno parla

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

Le nostre TV sono continuamente inondate da notizie, spesso frivole, che distolgono l’attenzione da un tema realmente importante: la guerra al terrorismo. “Terrorismo” è un termine generico che indica tutte le tipologie di crimini su larga scala, violenti e premeditati, come attentati e stragi.

Se osserviamo il bilancio totale degli attacchi, si nota che l’Italia ne è in parte esclusa; infatti essa provvede autonomamente, come accadde con il crollo del Ponte Morandi a Genova e con i treni che si scontrano. La storia ha sempre conosciuto il terrorismo, ma tra quello attuale e quello del passato vi è una differenza sostanziale: Il terrorismo del passato puntava ad un solo obiettivo, procedeva attraverso il sequestro e l’uccisione, esercitando un clima di tensione, come fecero le Brigate Rosse nel ‘900 in Italia con lo statista Aldo Moro, tuttavia non si deve dimenticare La strage di piazza Fontana nel ’69 a Milano e Piazza della Loggia a Brescia nel ’74.

Il terrorismo di oggi è il più violento e spietato mai esistito, poiché non mira ad uccidere un solo obiettivo, ma ambisce al maggior numero di uccisioni possibili. Attualmente ad occupare il ruolo di protagonista è il terrorismo di matrice islamica, in particolare l’ISIS, tuttavia non bisogna sottovalutare le organizzazioni minori. L’ISIS è responsabile degli attentati in Europa nel lustro che va dal 2015 al 2020, tra cui quello di Parigi, di Bruxelles, di Nizza e di Mosca.

L’elemento che accomuna questi fatti oltre alla morte è la premeditazione poiché come accadde a Parigi, vennero colpiti contemporaneamente più punti della città complicando la contromossa delle forze dell’ordine. Sul concetto di premeditazione si basarono anche gli attentatori dell’11 settembre 2001 a New York, che dirottarono quattro aerei, due dei quali colpirono il World Trade Center, uno colpì il Pentagono, ed un ultimo diretto verso la Casa Bianca, si schiantò prima di arrivare a destinazione.

Quest’ultimo attentato spezzò quasi 3000 vite. Gli Stati Uniti non tardarono a rispondere e dichiararono guerra attaccando le basi dei terroristi in Afghanistan, Iraq e Iran. Particolare importanza va attribuita ai militari, alcuni dei quali hanno deciso di scrivere un’autobiografia, riguardante la propria esperienza, un esempio e quello del leggendario Chris Kyle e del suo libro; grazie alla sua copertura in Iraq, moltissimi militari riuscirono a sopravvivere.

Uno dei concetti che emerge all’interno del libro, e che il protagonista non andò a rischiare la vita in Iraq per portare la democrazia, bensì per proteggere i propri cari. In questo scenario l’Italia si è mostrata indifferente, utilizzando come scusante l’articolo 11 della Costituzione, il quale sancisce che il nostro paese non può utilizzare la guerra come strumento di offesa, ma anche se nei nostri confini non sono stati effettuati attentati, il resto del mondo continua ad esserne colpito ed un atteggiamento simile è inammissibile.

Matteo Fasà 4A Inf – I.T.I.S “S. Cannizzaro” – Catania