Correlazione tra vita sedentaria e depressione nei giovani: la spiegazione della dott.ssa catanese Viviana Vecchio

Correlazione tra vita sedentaria e depressione nei giovani: la spiegazione della dott.ssa catanese Viviana Vecchio

CATANIA – Un recente studio effettuato dalla University College London ha mostrato come vi sia una stretta correlazione tra vita sedentaria e il conseguente sviluppo di depressione, difficoltà di concentrazione e cattivo umore, soprattutto nei bambini e negli adolescenti. A tal proposito, quindi, svolgere circa 60 minuti di attività fisica al giorno, così come apportare dei cambiamenti negli ambienti maggiormente frequentati dai giovani per evitare la sedentarietà, potrebbe essere un primo punto di partenza per contrastare il tutto.

Partendo da questo punto, abbiamo chiesto il parere di un esperto e, a far maggior chiarezza, è proprio la dottoressa Viviana Vecchio, medico specialista in Neuropsichiatria infantile che opera in appositi centri di riabilitazione nel Catanese. Si occupa, principalmente, delle patologie del neurosviluppo (disturbi del linguaggio, disturbi dello spettro dell’autismo, sindromi genetiche, ADHD…) che necessitano di un intervento di tipo abilitativo/riabilitativo a breve e lungo termine e collabora con l’ASP di Catania con particolare interesse per la psicopatologia dell’adolescenza (disturbi dell’umore, disturbi di personalità, DOC, disturbi del comportamento, disturbi psicotici…).

Questa è la sua spiegazione dal punto di vista medico che confermerebbe lo studio londinese: “Esiste una correlazione significativa tra una condotta di vita sedentaria e l’insorgenza di sindromi depressive e/o difficoltà di concentrazione nei bambini ed adolescenti. La sedentarietà comporta un maggiore uso di dispositivi elettronici quali televisione, pc e smartphone a discapito delle relazioni sociali. Molti bambini e adolescenti prediligono giocare o guardare la televisione anche durante le ore notturne e spesso i genitori non si accorgono neppure di questo comportamento, che comporta alterazioni del regolare ritmo sonno-veglia”.

E ancora: “Trascorrendo molte ore seduti, i polmoni non lavorano a ritmo pieno ed i livelli di ossigeno nell’organismo e al cervello possono risultare più bassi, con comparsa di minore concentrazione. Questa è una delle possibili correlazioni tra la sedentarietà e le difficoltà di concentrazione”.

La soluzione, quindi, secondo quanto affermato dalla nostra intervistata, potrebbe risiedere nel modificare le proprie abitudini, prediligendo uno stile di vita attivo, che preveda il contatto con gli altri, lunghe passeggiate, sport, rendendo più attiva la mente, aumentando il livello di energia e le capacità di concentrazione.

Sul punto, la dottoressa ha aggiunto: “La sedentarietà comporta per l’organismo delle vere e proprie modifiche su cuore, muscoli, polmoni, nervi, vasi sanguigni e produzione di ormoni e neurotrasmettitori. Un regolare movimento fisico permette anche la corretta produzione di neurotrasmettitori quali serotonina, dopamina, endorfine e ossitocina. Queste ultime sono le sostanze responsabili del nostro benessere psico-emotivo. Ecco perché mantenere uno stile di vita attivo è un mezzo importante per ristabilire un corretto tono dell’umore ed un giusto equilibrio ormonale”.

Come si può porre “rimedio” ed evitare che la situazione “degeneri” e diventi quasi irrecuperabile? Sicuramente, il primo passo deve essere compiuto dai genitori, che dovrebbero dare il buon esempio, spegnendo i dispositivi elettronici il più possibile e favorendo la relazione interpersonale. Nello specifico, la dottoressa Vecchio ha specificato: “Il coinvolgimento del bambino e dell’adolescente in attività sportive e di gruppo è fondamentale. Bisogna avere cura di trasferire la corretta cultura di una sana alimentazione e di un sano stile di vita. In questo anche la scuola e le istituzioni hanno senz’altro un ruolo fondamentale”.

Senza andare lontano, ci sono stati nei casi pratici che hanno visto il coinvolgimento, in prima persona, della nostra intervistata che ci ha raccontato: “Sempre più spesso in ambulatorio capita di imbattersi in alterazioni del tono dell’umore e difficoltà di concentrazione e memoria, che correlano con uno stile di vita sedentario. Clinicamente si rende manifesta quando, a seguito di un intervento mirato psicoeducativo sul cambiamento dello stile di vita, si osservano modifiche drastiche del quadro clinico. Spesso ad una ripresa di regolari ritmi sonno-veglia, aumentati livelli di attività fisica in spazi esterni, si osserva un innalzamento del tono dell’umore e del benessere psico-fisico”.

Quindi, la correlazione tra vita sedentaria e depressione esiste, è evidente ed è stata medicalmente provata. E se è vero che per ogni problema esiste una soluzione, è altrettanto vero che si deve tentare in ogni modo di arginare il problema, attuando degli interventi mirati che coinvolgano i bambini e gli adolescenti e li “stacchino” letteralmente dai dispositivi tecnologici che – purtroppo – sempre più spesso, oltre a causare problemi significativi di salute, gli fanno dimenticare la realtà che hanno intorno a discapito anche della loro felicità.

Immagine di repertorio