Coronavirus e scuole chiuse, Cisl: “Tutelare gli operatori per l’assistenza agli alunni disabili”

Coronavirus e scuole chiuse, Cisl: “Tutelare gli operatori per l’assistenza agli alunni disabili”

CATANIA –Un confronto immediato con il sindaco di Catania e della Città metropolitana per decidere quali misure di sostegno al reddito per gli operatori all’assistenza e alla comunicazione degli alunni disabili che con la chiusura delle scuole avranno un considerevole danno economico“, lo chiede la Cisl di Catania, con la federazione di categoria Fisascat Cisl che segue i lavoratori.

L’acuirsi dell’emergenza sanitaria, determinata dal contagio da Covid-19 e le misure del decreto legge emanato ieri dal governo nazionale – dicono le segreterie della Cisl catanese – hanno portato anche alla chiusura, sino a giorno 15 di marzo, delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università. La condizione di crisi economica complessiva determinatasi ha fatto esplodere tutti i paradossi e le contraddizioni in un settore dove già da qualche anno affermiamo ci sia bisogno di chiare, univoche e definitive regole, improntate sull’applicazione dei fondamentali diritti del lavoro e tutele sancito dal CCNL, uniformandolo sui principi di eguaglianza e di dignità agli altri operatori della scuola“.

Denunciamo come sia singolare, oggi, vedere lavoratori in regime di subordinazione e riconosciuti come servizio obbligatorio dalla Legge 104/92, cioè gli operatori Asacom e gli assistenti igienico-personali, che non vengono retribuiti dagli enti locali committenti del servizio quando gli alunni non si recano a scuola o se la stessa scuola chiude, come in questo caso per forza maggiore, oppure per gli scioperi, festività di Natale, di Pasqua, in occasione di elezioni o altro. Come se la colpa di ciò fosse dei lavoratori e, quindi, debbano essere loro a scontarne l’assenza“.

Questa straordinaria negativa occasione – sottolineano Cisl provinciale e Fisascat Cisl etnea – se non accompagnata da misure di modifica e di indirizzo certo del sistema dell’assistenza agli alunni con handicap, oltre che da un piano di sostegno al reddito da lavoro, produrrà un ulteriore danno economico e sociale a lavoratori che già di per sé sono tra i più “poveri” nel sistema dell’istruzione pubblica. Per non parlare poi di quei tanti lavoratori che lamentano almeno tre mesi di mancata corresponsione di stipendio e che, se non remunerati nei giorni di chiusura, saranno condannati a perdere una consistente parte di salario. Sarebbe, per la natura giuridica del rapporto di lavoro, una ulteriore mortificazione poiché non potranno usufruire di ammortizzatori sociali tradizionali”.

La Cisl, unitamente alla Fisascat, ha già chiesto alla V Commissione Legislativa – Cultura, Formazione e Lavoro dell’Assemblea Regionale Siciliana e all’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro un incontro per provare a dirimere, attraverso l’emanazione di linee di indirizzo univoche, questa umiliante “vacatio legis” sul reclutamento dei lavoratori Asacom.