Ci stiamo autodistruggendo?

Ci stiamo autodistruggendo?

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

L’unico pianeta dove al momento c’è Vita è il pianeta Terra ma essa potrebbe spegnersi a causa del cambiamento climatico e certamente l’uomo ne è l’artefice: l’effetto Serra, lo scioglimento dei ghiacciai, l’abbattimento della foresta amazzonica, gli incendi in Australia con il conseguente rischio dell’estinzione di varie specie di animali e piante sono solo gli effetti di un disastro globale che pian piano si sta consumando.

Giovedi 6 febbraio 2020 si registra un caldo record nella zona dell’Antartide, con un picco di 18,3 C°.  Il 90% delle calotte polari sta scomparendo, provocando l’innalzamento del livello del mare che minaccia le grandi città costiere, come Venezia. Nel polo opposto, l’Artico si sta surriscaldando due volte più velocemente rispetto a il resto del pianeta.

È una reazione a catena causata dalle alte temperature, la neve  sciogliendosi espone i ghiacciai sottostanti ai raggi solari che ne provocano lo scongelamento. Contemporaneamente migliaia di specie animali rischiano l’estinzione in Australia e in altre parti del continente. È stato confermato che attualmente ci sono 113 specie australiane  in via di estinzione come il pappagallo nero, il topo marsupiale, il marsupiale parma wallaby.  Secondo i dati sono morti oltre un miliardo di animali senza contare che a causa di una pesca incontrollata nell’oceano vengono uccisi delfini, balene, anche lo squalo bianco è a rischio di estinzione. Il professore dell’università di Bologna, Agostino Leone, a tal proposito ha confermato che “la popolazione mediterranea dello squalo bianco è in pericolo, bisogna quindi agire. È necessario che l’uomo intervenga per cercare di salvare il pianeta, iniziando ad adottare alcuni comportamenti che tutelano la vita del pianeta: cambiare la propria alimentazione riducendo il consumo di carne.

Preferendo prodotti di stagione, meglio ancora se a KM 0 per ridurre l’impatto ambientale delle serre.

No a fumo e droghe che, oltre ad essere estremamente nocivi per la salute, inquinano.

I mozziconi di sigaretta, ad esempio, impiegano moltissimi anni per decomporsi.

Usare l’auto il meno possibile.

Ridurre l’uso di plastica e carta.

Non si abbandonare i rifiuti.

Babu Rajan scrive:

“La distruzione è la volontà di un uomo, ma anche la prevenzione è la volontà di un uomo. La scelta di un uomo è tra distruzione e prevenzione.”

Luca Cavallaro 4A INF – I.T.I Cannizzaro – Catania