“Anno bisesto anno funesto”: ma è davvero così? Tutte le curiosità legate al 29 febbraio, il giorno “in più”

“Anno bisesto anno funesto”: ma è davvero così? Tutte le curiosità legate al 29 febbraio, il giorno “in più”

Ed eccoci qui, puntuali come un orologio svizzero: ogni 4 anni è la volta dell’anno bisestile, 366 giorni anziché i canonici 365. Viene “aggiunto”, infatti, un giorno in più al mese di febbraio, che è quello più corto, per una ragione semplice: evitare lo slittamento delle stagioni, dato che – nei 4 anni – si “accumula” una giornata di ritardo che viene colmata in questo modo.

Perché ciò avviene? Il tutto è legato al moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole, che è un po’ più lungo di 365 giorni (365 giorni e 6 ore), ecco perché bisogna compensare l’eccesso con gli anni bisestili. Ogni 4 anni, infatti, sono 24 ore di differenza: 6 h x 4 = 24 ore, che equivale a una giornata e che corrisponde al “giorno in più” del secondo mese dell’anno bisestile. Se non correggessimo questo slittamento, per esempio, dopo 120 anni il Capodanno coinciderebbe con inizio febbraio, e non nel giorno classico! Soluzione alquanto impensabile.

Proprio il 29 febbraio, quindi, è il “giorno bisestile”. Nel calendario romano, invece, veniva inserito dopo il 24 febbraio (ultimo dell’anno) e prendeva il nome di “Bis sexto die”, vale a dire “Due volte il sesto giorno” dato che i Romani “contavanodue volte il sesto giorno prima delle calende di marzo, cioè appunto il 24 febbraio.

Ancora dal mondo latino deriva la tradizione di pensare che l’anno bisestile porti sfortuna, perché proprio febbraio era il Mensis Feralis, cioè il mese del ricordo di chi non c’è più, i defunti. Nello stesso periodo, tra le altre cose, si celebravano le Terminalia, gare che ricordano la fine di un ciclo cosmico, in onore di Termine, dio dei Confini.

Questa visione “negativa” è giunta fino a noi, tanto è vero che si dice “Anno bisesto, anno funesto” oppure “Anno bisesto che passi presto”, “Anno bisesto tutte le cose van di traverso”, “Anno bisestile, c’è chi piange e chi stride” e tanto altro ancora. Ma è davvero così? In realtà, questi modi di dire si legano al fatto che, come tutte le cose diverse, la particolarità di avere 366 giorni, anziché 365, mette “paura” e preoccupa, ma non ci sono alcune prove scientifiche che ciò sia vero e, come tutte le credenze, per non sbagliare, il motto diventa: “Non è vero, ma ci credo”.

A voler dimostrare che non è così, in altre parti del mondo, è addirittura un anno fortunato. In Inghilterra, infatti, si “aspetta” l’anno bisestile come foriero di novità e di una ventata di cose positive. Viene considerato pure un anno propizio per iniziare nuovi progetti, che andranno sicuramente per il verso giusto. Tra le altre cose, in inglese, è chiamato “leap year“, cioè “l’anno del salto” e il motivo è legato al calendario. Nello specifico, tradizionalmente, ogni data cade un giorno dopo rispetto all’anno precedente (es. il 4 novembre 2018 era una domenica, il 4 novembre 2019 era un lunedì), mentre nell’anno bisestile si “salta” un giorno (il 4 novembre 2020, infatti, cadrà di mercoledì, anziché di martedì).

Focalizzandoci ancora nel mondo anglosassone, sappiamo che, secondo una tradizione un po’ bizzarra, proprio il 29 febbraio – quindi ogni 4 anni – le donne potevano chiedere la mano del loro fidanzato. Una volta ricevuta la proposta, gli uomini non potevano rifiutare. In caso contrario, la regina Margaret di Scozia, nel 1200, stabilì che dovevano pagare una multa. Ancora oggi, nel Nord Europa, in caso di un “no”, gli uomini devono “risarcire” la fidanzata con un dono. Le donne, dal canto loro, per dichiararsi, devono presentarsi con una cucurbitacea (simile alla zucchina) in mano per poi baciarla tre volte dopo la proposta.

Una domanda che sicuramente tutti vi siete posti almeno una volta nella vita pensando all’anno bisestile è la seguente: “Chi è nato il 29 febbraio quando festeggia il compleanno? Ogni 4 anni?”. Se ci pensiamo, effettivamente, i nati in questa data, festeggiano il compleanno nel giorno “corretto” solo in occasione dell’anno bisestile. Negli altri casi, invece, alcuni preferiscono far slittare l’evento al 1° marzo, anche per non sfidare la fortuna dato che si dice che porti sfortuna festeggiare un giorno prima. In quest’ottica, il 28, effettivamente, precede il 29. C’è, invece, chi è più tradizionalista e sceglie il 28 febbraio, considerandolo comunque l’ultimo giorno del “suo” mese. Ancora, qualcuno opta per la via di mezzo e spegne le candeline il 28 a mezzanotte avendo così la sensazione – e l’illusione – che sia più vicino al 29.

Una curiosità, che forse non tutti sanno, e che è entrata nel Guinness World Record, è che i Keogh, una famiglia irlandese, ha dato alla luce ben tre generazioni di nati in anni bisestili: padre, figlio e nipotina. Tra le altre cose, alcune ricerche hanno dimostrato che le probabilità di partorire il 29 febbraio sono una su 1461… quindi è realmente un record! Ad ogni modo, diversi nomi di personaggi celebri – tra attori, storici, politici, pittori, sportivi…- sono nati proprio il 29. Tra questi possiamo menzionare: il compositore italiano Gioacchino Rossini e Papa Paolo III.

Infine, per maggiore completezza, ecco quali saranno i prossimi 10 anni bisestili:

  • giovedì, 29 febbraio 2024;
  • martedì, 29 febbraio 2028;
  • domenica, 29 febbraio 2032;
  • venerdì, 29 febbraio 2036;
  • mercoledì, 29 febbraio 2040;
  • lunedì, 29 febbraio 2044;
  • sabato, 29 febbraio 2048;
  • giovedì, 29 febbraio 2052;
  • martedì, 29 febbraio 2056;
  • domenica, 29 febbraio 2060.

Fonte immagine: gqitalia.it