Studentessa rientra in Sicilia dalla Cina ma i compaesani la “cacciano via”: costretta a trasferirsi

Studentessa rientra in Sicilia dalla Cina ma i compaesani la “cacciano via”: costretta a trasferirsi

PARTINICO – Una brutta avventura quella che avrebbe vissuto una giovane studentessa originaria di Partinico,  nel Palermitano, città da cui la ragazza si sarebbe spostata tempo fa per studiare a Shangai.

Lo sfogo nasce su Facebook: “Adesso che sono andata via dal mio paese ci tenevo a fare una riflessione personale per tutta quella gente (non poca) che non sapendo mi ha puntato il dito contro.

Sembra infatti che Marika – questo il suo nome – abbia vissuto insieme ai suoi amici un brutto periodo a causa della diffusione del Coronavirus, a causa del quale è stata controllata giornalmente e isolata prima di ritornare in Sicilia, a casa sua: “Sono tornata in Italia dopo una settimana chiusa in casa nel mio appartamento a Shanghai con i miei amici, abbiamo attraversato dei momenti duri, di immenso sconforto, di tristezza e di delusione. Abbiamo ricevuto tanti messaggi di solidarietà, di vicinanza e di affetto. Purtroppo tutto questo affetto è scomparso una volta messo piede in Sicilia”.

Continua la giovane: “Non avrei mai messo a rischio la mia famiglia, i miei amici e il mio fidanzato se io avessi avuto il minimo dubbio di avere qualcosa! Siamo stati in contatto con il consolato italiano a Shanghai, con dottori italiani che vivono a Shanghai, abbiamo misurato la febbre giorno per giorno e siamo stati in isolamento prima di partire proprio per evitare di contrarre il virus. Shanghai dista circa 850 km da Wuhan e i contagi erano davvero irrisori in città, per non contare che noi non abbiamo frequentato nessuno prima di tornare in Italia. Ma non è questo il punto. Siete stati bravissimi a puntare il dito senza conoscere e senza sapere, sono andata dal mio fidanzato prima di tornare in Sicilia e ho lasciato ogni persona libera di vedermi o meno. Da qui ho capito tanto, ho capito chi ti ama nonostante tutto, ho capito chi si fida di te e ho imparato a riconoscere tanta gente che si nascondeva dietro ad una maschera fatta di perfezione. Imparate a giudicare dopo aver ascoltato ciò che una persona ha da dire, informatevi (fonti veritiere), imparate ad essere gentili con gli altri perché un giorno potreste essere voi dall’altra parte!”.

La storia, dunque, è quella di una giovane studentessa che è stata costretta a scappare da casa sua a causa dei pettegolezzi, delle malelingue, di chi non si è fidato di lei nonostante – come scritto dalla stessa studentessa – non c’era alcun motivo per non farlo.

Conclude Marika: “Mi rivolgo sopratutto a voi miei compaesani, che avete puntato il dito su di me dicendo che stavo minacciando la salute del paese, mi piacerebbe che usaste la stessa rabbia che avete avuto nei miei confronti verso qualcosa o qualcuno che da anni ci avvelena, non bisogna nemmeno fare nomi. Imparate a lottare per ciò che è giusto; imparate a giudicare dopo aver ascoltato; imparate ad essere solidali e non razzisti. Volevo anche dirvi che i cinesi che lavorano da anni nel nostro paese non sono un virus, sono persone come noi; discriminare gli altri soltanto per il colore della pelle o per la razza vi rende davvero piccoli! Se è questa la realtà in cui volete fare crescere i vostri figli fate pure, se invece volete cambiare la realtà siamo ancora in tempo per farlo partendo dall’amore per noi stessi e per gli altri. Pace e amore e forza Cina!”.