Il Coronavirus e l’isteria di massa. Fake news gira sui social e danneggia commerciante cinese in Sicilia: “Feriti sentimenti di mia figlia”

Il Coronavirus e l’isteria di massa. Fake news gira sui social e danneggia commerciante cinese in Sicilia: “Feriti sentimenti di mia figlia”

TRAPANI – Il fenomeno Coronavirus, come ogni evento di dominio pubblico, ha ormai preso da tempo la conformazione di fenomeno virale. Uno step in più rispetto al semplice fatto di cronaca, che trasforma la notizia in un vero e proprio “evento caratterizzante del nuovo anno“. Il tutto, ovviamente, con delle pesanti conseguenze.

Se da un lato infatti parlarne aiuta la circolazione di informazioni utili riguardo dati, statistiche, piccoli accorgimenti per prevenire un contagio eccetera, dall’altro i soliti creduloni o “fenomeni da tastiera” contribuiscono a contagiare le menti dei loro simili con un virus ancora più potente… l’ignoranza. Il tutto sfruttando il panico ovviamente creato da una situazione delicata già di suo.

Come purtroppo ormai solito, l’avvento dei social ha portato, oltre a tanti benefici, anche le cosiddette fake news. Fake news che aumentano in maniera esponenziale la disinformazione già presente di base sul delicatissimo argomento di cronaca mondiale e che causano altri brutti eventi consequenziali, come il razzismo sui cinesi, in particolar modo sugli asiatici residenti in Italia, i quali, come se non bastasse il caos all’interno del loro Paese d’origine, devono combattere anche i cali di fatturato delle loro attività e tutti i problemi psicologici derivanti dall’allontanamentocoatto” della gente attorno a loro, come i lebbrosi in un passato molto lontano.

Ne sanno qualcosa i proprietari del centro commerciale cineseLian Lian” di Gravina di Catania, i quali si sono visti danneggiati da un messaggio che, nonostante fosse privo di alcun fondamento scientifico e di informazione, ha girato su WhatsApp da chat a chat, da gruppo a gruppo, da genitore a genitore, fino ad arrivare su Facebook e via dicendo. Inutile dire la portata del danno economico e morale causato a proprietari e dipendenti dell’esercizio commerciale.

La situazione è ormai fuori controllo e ha colpito diversi cinesi. Da Catania a Trapani, l’emergenza non cambia. Un altro messaggio, anzi, peggio, una catena da “fare girare assolutamente“, che recita: “Avviso importante: mi hanno appena comunicato che il cinese che ha il negozio di fronte il benzinaio è andato a prendere sua figlia che viene dalla Cina e l’ha portata in paese. Le autorità si stanno subito attivando per metterla in quarantena 15 giorni come da prassi. Si consiglia vivamente di non avvicinarsi al negozio. Spargete voce grazie”. Nessun riferimento a luoghi specifici, nessun riscontro di cronaca e scientifico, solo l’attacco diretto a un qualsiasi cinese, di qualsiasi parte d’Italia.

Il messaggio, però, pare essere girato molto a Trapani e provincia. Da WhatsApp a Facebook “l’importante annuncio” ha fatto il giro di ogni gruppo e ogni pagina, aumentando esponenzialmente l’ondata di panico e ignoranza nei confronti di tutti gli asiatici (non esenti infatti giapponesi e altri “non cinesi, ma dagli occhi a mandorla“). Col passare dei giorni, il messaggio bufala, però, avrebbe iniziato ad aggiungere dei dettagli, come il fantomatico luogo dell’attività commercialeinteressata” dai cinesi… e quindi automaticamente “focolaio” del Coronavirus. “Q8, vicino al Palazzo Venuti“.

È a questo punto che entrerebbe in gioco Jin, presunto proprietario del negozio “sotto attacco”. In via Agostino Pepoli, Jin gestisce da anni un negozio di articoli per la casa. L’avvento del Coronavirus, unito certamente alla deplorevole bufala girata sui social avrebbe danneggiato seriamente l’economia familiare, ma soprattutto il morale suo e della sua famiglia. Il commerciante cinese si è sfogato in merito sui social, con un lungo post Facebook.

Ciao a tutti. Sono molto arrabbiato per la recente diffusione della quarantena forzata di mia figlia totalmente inutile per il semplice motivo che non ha mai lasciato Trapani! Mia figlia è sana come tutti i bimbi e va a scuola tutti i giorni. Dopo la situazione in Cina, non siamo più usciti da Trapani. Spero che queste false informazioni che girano vengano smentite, in modo da non causare problemi ai nostri figli e ferirne i sentimenti. Grazie a tutti, per favore, inoltratelo! Ps: siamoil negozio difronte il benzinaio‘. Infine, sarò costretto a querelare tutte le persone che hanno condiviso questa notizia falsa su di me, creando problemi a mia figlia e avendo provocato danno al mio negozio. Ho già conservato i primi screen e lunedì porterò tutto in Questura“.

Una rabbia più che comprensibile, quella di Jin. Procedere per vie legali sembra l’unica via possibile per tutelarsi di fronte all’ignoranza e al menefreghismo di una parte della popolazione. Il Coronavirus fa paura a tutti, ma certe cose, per certi versi, spaventano ancor di più.

Immagine di repertorio