Incontro con l’autore Alessandro Montalto al “Marconi” di Paternò

Incontro con l’autore Alessandro Montalto al “Marconi” di Paternò

PATERNÒ – I ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Guglielmo Marconi” di Paternò hanno incontrato lo scrittore Alessandro Montalto, autore di vari testi tra cui “Storie di uomini e vite d’eroi” ed “Elmetti e gessetti” che sono stati appunto oggetto della lettura degli studenti di tutte le classi terze in questi ultimi giorni di scuola. 

L’evento è stato condotto dal dott. Montalto come conferenza storico-commemorativa sulla Grande Guerra e sulle piccole guerre interiori dei tanti fanti italici che hanno offerto il sacrificio della loro vita per la causa della Patria. “Il racconto della Storia fatta non dai Re e dai Generali, ma ‘dall’uomo comune’ ha ipnotizzato i nostri ragazzi che hanno saputo riconoscere nelle storie di Natale Cozzo, Angelo Buscemi (per citare solo alcuni dei protagonisti dei racconti dei testi) quelle dei propri avi, ovvero anche dei propri bisnonni o trisavoli“, – dichiara la Professoressa Gabriella Amato, Direttore del Dipartimento Umanistico, e prosegue: “Grande commozione ha suscitato l’esposizione di una protesi appartenuta ad un reduce e da lì l’apertura al confronto con lo scrittore è stata veramente emozionante: gli studenti hanno colpito con ‘una raffica di domande più intensa di quella delle truppe austriache‘ il dott. Montalto – a dire dello stesso – poiché la curiosità e l’interesse su questo modo di fare ‘storia’ è stato reale. E io dal mio canto non posso che essere felice perché questo nuovo approccio allo studio della storia è stato un momento importante di crescita personale“.

Dal canto suo, il dottor Montalto si dimostra soddisfatto di quanto emerso: “Nell’aver narrato le piccole guerre interiori di chi ha compiuto e patito la Grande Guerra e le piccole storie dentro la Grande Storia, attraverso la presentazione dei miei due libri sulla Prima Guerra Mondiale, gli alunni coinvolti hanno prestato un accorto ascolto manifestando un’attenzione davvero acuta verso quelli che sono gli aspetti inediti della Grande Guerra, ben lontani dai testi ordinari. Hanno posto domande sull’indagine storica, indispensabile per la stesura di un’opera di narrativa storica e sugli stili letterari adottati nonché sul coinvolgimento emotivo che può e deve vivere un autore durante il concepimento in sé dello scritto e soprattutto durante la sua redazione. Palese la loro voglia di scavare in un passato che ci appartiene e prorompente il loro desiderio di identificarsi con chi fu giovane ragazzo oltre cent’anni fa. Far questo è già a un passo dal voler essere empatici e l’empatia, nella sua genesi, potrebbe essere il principio per coniare nuovi giovani autori. Ho percepito in loro tanto la voglia di apprendere quanto il voler essere capaci di poter narrare anch’essi“.

La Professoressa Maria Santa Russo, Dirigente dell’Istituto, osserva: “La cifra per studiare e fare amare la Storia ai ragazzi si condensa nella formula ‘Comprendere il presente attraverso il passato, comprendere il passato attraverso il presente’. Perché l’incomprensione del presente nasce fatalmente dall’ignoranza del passato. In una società come la nostra, che, in conseguenza dell’uso dei mass-media, sta progressivamente perdendo le memorie che, un tempo, si trasmettevano oralmente di generazione in generazione, un aspetto inquietante col quale si confrontano tutti coloro che si interessano di disagi giovanili è la presentificazione delle coscienze. Moltissimi giovani nulla sanno non già dei loro nonni e bisnonni, ma persino della storia dei genitori, in una sorta di sindrome di alienazione parentale: ma se la portano inesorabilmente dentro a livello inconscio. Ecco perché spesso mostrano curiosità e interesse quando si fa “toccare con mano” un oggetto appartenuto ad un coetaneo vissuto in tempi che a loro sembra che non siano mai esistiti“.