Ultraleggero dell’Aero Club di Catania precipitato, il cordoglio per Stefano e Gioele: “Morire così senza un perché”

Ultraleggero dell’Aero Club di Catania precipitato, il cordoglio per Stefano e Gioele: “Morire così senza un perché”

CARLENTINI – Il terribile incidente aereo di questa mattina a Carlentini, nel quale hanno perso la vita il maestro 53enne Stefano Baldo e l’allievo Gioele Bravo, di 19 anni, originario di Aosta, ha causato tristezza e sgomento, causando un vero e proprio tam tam di messaggi di cordoglio sui social network.

Gianluca, un’amico di Stefano Baldo, su Facebook ha commentato un post del 2017 del ragazzo, nel quale raccontava il suo arrivo in Sicilia dalla Valle d’Aosta, scrivendo: “Sei morto insieme ad un mio amico d’infanzia. Sei morto così giovane, anche il mio amico lo era,  anche se più grande di te. Siete morti. Non ti conoscevo e leggendo le tue parole mi sono commosso. Un ragazzo di una pasta diversa dagli altri e che belle parole hai speso per la nostra terra, che bella persona che eri, quanti luoghi comuni hai sfatato con il tuo scritto e quanta maturità hai saputo insegnare pur essendo così giovane… Come dite voi, cieli blu per te e per il mio amico“.

A commentare la tragica vicenda anche la mamma di un compagno di scuola di Gioele, Monia, che scrive: “Che disgrazia immane. Gioele era un compagno di scuola di mio figlio. Sarai un bellissimo angelo lassù“.

Ma a scrivere non sono solo i cari delle vittime, ma anche argonauti rimasti addolorati dall’accaduto. Per esempio, Alessandro, sul suo profilo Facebook scrive, parlando della tragedia: “Che terribile notizia, impossibile morire così senza un perché. Riposate in pace. Talvolta non basta l’esperienza in alcune cose. Che viso allegro che aveva questo ragazzo con tanta voglia di vivere ma, purtroppo, il destino è stato crudele posso immaginare quei poveri genitori“.

Si accoda a quanto detto da Alessandro anche Claudia che commenta: “Notizie drammatiche, ogni giorno notizie che non vorremmo mai sentire, giovani vite spezzate“.

Infine, Luciano, ex alunno dell’Istituto tecnico aeronautico Ferrarin la stessa scuola frequentata dal 19enne, ha scritto: “Se si è vissuti dentro quelle mura, se si è saliti sopra quei velivoli e si è avuto in mano quelle cloche prima dello sterzo di una macchina, non si smette mai di essere allievi dell’ITAER. Un commosso pensiero per le vittime della tragedia di oggi e per le loro famiglie. Che la terra vi sia lieve“.