Coronavirus, l’aeroporto di Catania è pronto per l’emergenza. Pulvirenti: “Stiamo sereni”

Coronavirus, l’aeroporto di Catania è pronto per l’emergenza. Pulvirenti: “Stiamo sereni”

CATANIA – Continua a crescere la preoccupazione della gente per via della rapida diffusione del coronavirus, il cui termine non è casuale poiché allude alla forma infettiva del virus.

Il punto della situazione attuale non è per niente rassicurante, considerata l’impennata del numero di vittime, adesso giunto a 106, di cui 100 soltanto nella provincia cinese di Hubei.

Nel frattempo arrivano le smentite da parte dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che in un primo momento ha considerato “erroneamente” il rischio di diffusione “moderato”. Ora, invece, la stessa Oms dichiara che il pericolo è elevato a livello globale.

Infatti, solo a Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, dai 2.744 casi di lunedì il virus si è raddoppiato, nel giro di 24 ore, arrivando al preoccupante numero delle 4.515 persone infette nella giornata di martedì.

Non solo, alla lista delle aree colpite dal virus 2019-nCov (Taiwan, Thailandia, Macao, Canada, Stati Uniti, Francia, Giappone, Singapore, Malesia, Corea del Sud, Vietnam, Malesia) si aggiunge la Germania, con un primo caso di un uomo in isolamento nello stato sudorientale della Bavaria. Su scala mondiale, dunque, al momento si contano oltre 4mila contagi.

A fronte di tutto ciò, l’Italia si ritiene “pronta per affrontare l’emergenza”. Sono queste le parole di Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss (Istituto superiore di sanità). Lo stesso afferma che nella nazione italiana i casi sospetti finora in realtà erano infondati.

Il livello di allerta è alto, ma il presidente afferma che sono state adottate tutte le misure precauzionali. Proprio lunedì è avvenuto l’importante incontro con la task-force del Ministero della Salute, in cui si è discusso delle misure di sicurezza.

In seguito alla riunione, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato che la situazione in Italia è in costante monitoraggio. Inoltre, per qualsiasi dubbio sul coronavirus, lo stesso avverte che è stato attivato il numero verde (1500), il quale ha già ricevuto oltre 400 chiamate, dato che conferma la crescente paura nel Paese.

Intanto, in ambito aeroportuale, non sono mancate le critiche sulle modalità di controllo dei passeggeri. In riferimento allo sbarco del 23 gennaio a Roma Fiumicino, di circa 200 passeggeri provenienti da Wuhan, focolaio del virus, Codacons ha rivelato che si tratta di misure insufficienti.

A tal riguardo, in un comunicato nel sito del Ministero della Salute, lo stesso Speranza ha dichiarato domenica: “Rafforzato il personale medico e i controlli a Fiumicino e Malpensa”. Si punta sui due aeroporti in questione poiché quelli con collegamento diretto con la Cina.

Tuttavia, non si tratta degli unici aeroporti con un numero considerevole di passeggeri. Infatti, le misure precauzionali sono già state attuate anche in Sicilia, dove spicca l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania.

Ai microfoni di NewSicilia.it è stato ascoltato Claudio Pulvirenti. Quest’ultimo, direttore regionale del Ministero della Salute, dichiara: “In aeroporto vengono adottate le procedure che riguardano la profilassi internazionale. Nello specifico, c’è il personale formato per gestire il malato altamente contagioso. Non solo, ci sono delle apposite strutture, come quella nella pista aerea, vocata per l’isolamento del soggetto”.

In caso di emergenza, il direttore spiega: “Oltre al canale sanitario aeroportuale, abbiamo anche la collaborazione per convenzione con la Croce Rossa, unico ente autorizzato al trasporto in alto biocontenimento. In aggiunta, disponiamo di una collaborazione con il centro infettivologico di emergenze dell’Azienda Ospedaliera Garibaldi. Questa mette a disposizione sia il Pronto Soccorso Infettivologico, con un apparato concernente radiografia, laboratorio analisi, reparto di malattie infettive, il tutto h24, ed eventualmente una task force infettivologica che può muoversi in aeroporto nel caso in cui il soggetto versi in gravi condizioni. Dunque, se scatta l’emergenza viene attivato ciò che è stato prima elencato”.

I passeggeri verrebbero controllati tramite scanner, come accade a Roma Fiumicino e a Milano Malpensa? “A differenza di Milano e Roma non c’è uno scanner, poiché facciamo voli di triangolazione, cioè voli con scalo e non diretti, quindi si presume che il malato venga filtrato in questi due aeroporti. A Catania vengono adottate le normative ICAO (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile): il comandante, se ha un malato o sospetto malato a bordo, in un volo verso Catania, avvisa la torre di controllo. Questa attiverà il meccanismo di emergenza illustrato prima”.

Quali sono le procedure da adottare al momento dello sbarco? “Saliamo a bordo, prendiamo il sospetto malato e lo portiamo al canale sanitario. Qui rimane in isolamento rispetto al resto dell’aerostazione, in attesa che arrivi l’ambulanza della Croce Rossa e lo porti all’ospedale Garibaldi. Bisogna sottolineare che questo avviene nei casi di influenza”.

Se ci dovessero essere casi gravi? “Per una patologia più importante, il malato viene lasciato in isolamento in attesa che l’aeronautica militare, tramite l’aereo C-130, lo prenda e lo trasporti in alto biocontenimento all’ospedale. In ogni caso, il trasporto anche nei casi più lievi avviene ad alto biocontenimento, per esempio, con barelle N36 e ambulanze apposite per tale specificità. Inoltre, se c’è un malato a bordo, il resto dei passeggeri verranno controllati e dovranno compilare un modulo che conserviamo noi. Inoltre, i passeggeri dovranno informarci sulle destinazioni che raggiungeranno. Le Asp controlleranno ogni singolo passeggero, per capire se sta bene, se ha sintomi, e verrà monitorato per almeno 14 giorni, periodo di incubazione”.

Per quanto concerne la tutela dei dipendentiUn punto attenzionato proprio in questo momento. Mi metterò in contatto con l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) in modo da diffondere maggiormente le linee guida per tutti gli operatori aeroportuali. Questi ultimi sanno già quello che devono fare. Si tratta di precauzioni che si devono adottare sempre, prescindendo dall’emergenza o meno. Tra queste rientra l’utilizzo di guanti e mascherine. Precauzioni che devono essere adottate con maggiore attenzione in aeroporto, dove le malattie si possono diffondere con più facilità, per via del continuo traffico di passeggeri”. 

Oltre agli aeroporti sono coinvolti anche i porti“Nei porti siamo attivi con il controllo di container, provenienti dalla Cina. Tali controlli avvengono in collaborazione con la Guardia di Finanza e la dogana”.

In ambito sanitario, Pulvirenti continua: “Ho dato indicazioni agli Assessorati per attivare tutta la rete, compresi i medici di base e le aziende ospedaliere. L’ospedale Cannizzaro, per esempio, sa già come muoversi identificando l’area di isolamento in cui il soggetto deve stare. Il primo importante step è l’uso della mascherina e l’isolamento. Il contagiato non può stare nella sala d’attesa comune. Il secondo step è il trasporto nel reparto di Malattia Infettiva. A Catania anche il Policlinico è attrezzato con la sezione infettivologica”.

Infine, il direttore regionale conclude:Siamo in continuo aggiornamento con Roma, con il ministro e con l’assessore regionale Razza. Stamattina si è riunito un gruppo di lavoro per distribuire altre indicazioni nel territorio. Stiamo sereni, non bisogna fare allarmismo. Sono misure precauzionali, si tratta solo di prevenzione. La situazione resta in monitoraggio. Inoltre, abbiamo un canale informativo importante, il 1500, reperibile 24 ore su 24″.

Immagine di repertorio