PALERMO – I problemi per Pergolizzi non finiscono mai. Contro il Marina di Ragusa il mister rosanero dovrà fare a meno anche di Ricciardo, infortunatosi domenica nei primi minuti della partita giocata in casa e vinta contro il Roccella.
E così, visto il perdurare delle assenze di Doda infortunato e di Vaccaro squalificato, il Palermo scenderà in campo ancora una volta con una formazione inedita.
I dubbi di Pergolizzi riguardano principalmente il modulo. Il tecnico non vorrebbe rinunciare al 3-4-3. In effetti sarebbe la soluzione più logica con Sforzini al centro del tridente offensivo al posto di Ricciardo. Le condizioni fisiche non certo ottimali del tagliagole, però, lasciano aperta la possibilità in alternativa di schierare la squadra o con il 3-5-2, infoltendo il centrocampo e lasciando a Floriano e Felici l’onere di tentare di scardinare la difesa dei padroni di casa o, mantenendo il 3-4-3, schierare Ficarrotta da falso nueve con Felici e Floriano esterni d’attacco.
La delicatezza della partita, che vede il Palermo al cospetto di una squadra arcigna, dura a morire e galvanizzata dal pareggio esterno contro il Savoia, potrebbe indurre Pergolizzi alla prudenza e quindi preferire l’esperto Sforzini, magari a mezzo servizio, con in ogni caso la possibilità di intervenire in corso d’opera con contromosse adeguate.
Per il resto riconferma di Peretti, Lancini e Crivello in difesa e di Langella, Martin, Kraja e Martinelli a centrocampo.
Ricapitolando Palermo con il 3-4-3 formato da Pelagotti; Peretti, Lancini, Crivello; Langella, Martin, Kraja, Martinelli; Felici, Sforzini (Ficarrotta), Floriano.
Il Marina di Roccella potrebbe essere schierato dal Palermitano Utro con il 4-4-2 formato da Pellegrino; Pietrangeli, Puglisi, Giuliano, Sidibe; Di Bari, Mauro, Calivà, Schisciano; Diop, Mistretta.
In conclusione un applauso ai membri dell’Associazione “Amici Rosanero”, che entrano a far parte della società di Viale del Fante come organo di rappresentanza popolare. L’associazione, che ha raccolto la somma di 68.350 euro, è composta da 453 soci che hanno risposto con entusiasmo e abnegazione all’iniziativa della società di realizzare una sorta di azionariato popolare.
