NICOSIA – I carabinieri della compagnia di Nicosia hanno proceduto all’esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare della sospensione dell’esercizio della professione di insegnante per la durata di dieci mesi, emessa nei confronti di una maestra per aver posto in essere dei comportamenti anomali nei confronti dei suoi piccoli allievi.
La misura è diventata esecutiva a seguito del giudizio emesso dalla Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dall’indagata. L’attività investigativa ha preso origine nel mese di marzo dello scorso anno, dalla segnalazione di alcuni genitori che hanno notato alcuni comportamenti strani dei propri figli, che frequentano una scuola dell’infanzia di Nicosia.
Nello specifico, i bambini si rifiutavano di andare a scuola nei giorni in cui la maestra era in servizio. A seguito di tale segnalazioni sono state avviate ulteriori attività di indagine, anche mediante l’ausilio di attività tecniche e l’audizione di alcuni testimoni. Si è accertato così che la maestra poneva in essere numerosi gravi atti di violenza da parte dell’insegnante nei confronti di più bambini, che venivano quotidianamente sottoposti a vessazioni.
Sulla scorta di tali gravi indizi di colpevolezza, il sostituto procuratore della Repubblica Orazio Longo, titolare dell’indagine, ha chiesto l’adozione di idonea misura cautelare, che è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Enna, che ha applicato la misura cautelare della sospensione dell’esercizio della sua attività di docente. Ora, a conclusione del previsto iter davanti al Suprema Corte, il provvedimento è diventato esecutivo.
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