Abbandono scolastico, dati allarmanti in Sicilia: troppi giovani lasciano gli studi – I DETTAGLI

Abbandono scolastico, dati allarmanti in Sicilia: troppi giovani lasciano gli studi – I DETTAGLI

PALERMO – Il CGIA ha pubblicato dei dati allarmati per il futuro lavorativo e culturale per il nostro Paese, in special modo per la nostra regione. Un amaro secondo posto per la Sicilia in merito all’abbandono scolastico: con il 22,1% è la seconda regione per percentuale più alta, dietro solo alla Sardegna con il 23%; la terza regione è invece la Calabria con il 20,3 %. Il meridione rappresenta, quindi, la terra con maggiore difficoltà nel seguire il progresso scolastico e culturale, sia italiano, ma sopratutto europeo.

Infatti i dati sull’abbandono scolastico europeo sono in calo, ma l’Italia dimostra ancora una volta un trend negativo rispetto agli altri 19 Stati europei: la terza nazione, con il 14,5 %,pari a circa 598mila giovani, di abbandono scolastico (seconda Malta con il 17,4% e prima la Spagna con il 17,9%).  È da evidenziare come, pur essendo ancora terzultimi, la percentuale rispetto al 2008 è migliorata: dal 19,6 al 14,5.

Le regioni italiane che vantano i dati migliori sono: Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (entrambe con il 8,9%), Abruzzo (8,8%) e Umbria (8,4 %). A condizionare la scelta di abbandonare gli studi da parte degli alunni italiani, fra i 18 e i 24 anni, sono le situazioni sociali svantaggiose e il livello d’istruzione della famiglia. In merito al genere, sono più i ragazzi rispetto alle ragazze ad abbandonare la scuola.

Questi dati rappresentano, di conseguenza, una forte realtà che influisce sulla situazione economica italiana e soprattutto meridionale. Come dimostrano gli esperti vi è una stretta correlazione fra il livello d’istruzione e la situazione economica nazionale. In merito si è espresso il coordinatore dell’ufficio studi, Paolo Zabeo: “Le imprese rischiano di non poter contare su nuove maestranze sufficientemente preparate professionalmente. Un problema che già oggi comincia a farsi sentire in molte aree produttive”. Il segretario della Cgia Renato Mason ha aggiunto: “Un Paese che aspira a essere moderno, oltre a poter contare sull’utilizzo di tecnologie avanzate, è altrettanto importante che possa avvalersi di una manodopera qualificata”. Quest’ultime dichiarazioni sottolineano una realtà già conosciuta, in special modo nella regione siciliana: la disoccupazione giovanile si assesta all’incirca al  53,6%, percentuale che va di pari passo con il 22,1% d’abbandono scolastico.