L’Australia in fiamme

L’Australia in fiamme

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

L’Amazzonia ormai da 4 mesi sta bruciando, le temperature hanno raggiunto picchi mai visti, a Penrith a Sydney le temperature hanno raggiunto i 48,9° la città più popolata è a rischio, l’elettricità non è più una certezza dopo che due centrali sono state bruciate dagli incendi.

Più di 6 milioni di ettari sono in fiamme, centinaia di persone sono state costrette ad evacuare soprattutto nelle zone costiere dove gli incendi sono maggiori, più di 500 milioni di animali senza considerare gli invertebrati che sono morti, tra cui canguri, il diavolo della Tasmania e circa 8.000 mila koala, simbolo dell’Australia animale che, per natura troppo lento per sfuggire a fiamme così forti.

Oltre agli animali a Sydney si contano 25 persone morte, pompieri che rischiano la loro vita ogni giorno per spegnere le fiamme, militari che vengono inviati per aiutare persone senza una casa è a rischio.

In questo momento a dare una mano, anche se non in maniera fisica, ci sono anche le persone che stanno donando, tra loro anche molti VIP tra cui Selena Gomez e  la cantante Pink.

Il ministro dei trasporti del Nuovo Galles del Sud ha dichiarato: “Non sono incendi, ma una vera bomba atomica”. Invece uno dei comandanti dei vigili del fuoco ha dichiarato “Siamo come la carne dentro un panino”.

Il bilancio sull’emissione di CO2 è altissimo, solo gli incendi hanno causato un emissione di circa 250 milioni di tonnellate di CO2, un numero che tenderà a salire visto l’aumentare delle temperature.

Greta Thunberg la famosa bambina molto criticata, aveva ragione, l’uomo sta velocizzando il processo del riscaldamento globale, con la plastica, con le industrie, con i gas, con il menefreghismo delle persone potenti che continuano a non fare nulla.

Persino il governo di Scott Morrison(primo ministro) , non sta agendo per il bene del paese non volendo abbassare il numero di emissioni, con la scusa di salvare l’economia dell’Australia basata sul carbone, pur sapendo che questo sta  provocando degli incendi.

Dopo questi quattro mesi di caldo, vento e di pioggia di cenere nella giornata del 6 gennaio ha iniziato a piovere come non succedeva da mesi, un video che ha spopolato sul web ha immortalato i pompieri ballare e ridere alla vista della pioggia. Ma per quanto la notizia sia positiva l’emergenza rimane sempre molto alta, poiché gli incendi sembrano non volersi fermare.

Infatti le notizie negative non mancano,  l’amministrazione dell’Anangu Pitjantjatjara Yankunytjatjara Lands, una remota regione nord-occidentale ha appena annunciato che verranno abbattuti tra i 5.000 e i 10.000 cammelli, la specie beve molta acqua e a causa di questi incendi la scarsità d’acqua li porta a spostarsi nelle popolazioni, creando caos e preoccupazione dato che in assenza d’acqua i cammelli possono diventare molto aggressivi.

Penso che abbiamo e che stiamo devastando un ecosistema, il mondo sta giungendo al termine e noi non stiamo facendo nulla per fermare tutto ciò.

Calí Carmela V A INF Carlo Gemmellaro