Dopo 40 anni il gran finale della saga degli Skywalker: perché ai “veri” fan di Star Wars non è piaciuto?

Dopo 40 anni il gran finale della saga degli Skywalker: perché ai “veri” fan di Star Wars non è piaciuto?

Tra lacrime di gioia e disappunto, i fan sfegatati di Star Wars hanno dovuto dire addio alla loro saga preferita, o almeno a un grande capitolo di quest’ultima.

Con “Star Wars – Episodio IX, L’ascesa di Skywalker” giunge alla sua fine la storia che per ben 40 anni ha accompagnato uomini e donne di tutte le età, entrando a far parte dei grandi classici del cinema fantasy e fantascientifico.

La saga, composta da ben 3 trilogie, ha narrato in un totale di quasi 21 ore l’avventura della famiglia Skywalker, potente nella Forza al punto da diventare il cardine dell’infinita battaglia tra il Bene e il Male su cui l’intero universo creato da George Lucas si basa.

Diverse volte il fanbase di Star Wars si è “diviso” a causa delle differenti impressioni riguardo ai film, ma mai come con l’ultima saga.

Da quando, infatti, la Disney ha comprato la Lucasfilm (casa di produzione cinematografica con cui è nata la saga di Star Wars) per 4mila miliardi di dollari dallo stesso George Lucas, sembrerebbe che alcuni errori abbiano fatto sì che il fandom rimanesse scontento nonostante i lavori presentati al grande schermo fossero quasi indubbiamente di ottima qualità cinematografica. Sotto l’attento sguardo di Mickey Mouse, infatti, la nuova trilogia ha preso piede a partire dal 2015, concludendosi poi nel 2019 con l’ultimo emozionante capitolo della saga, ma suscitando negli spettatori un senso di continua incompletezza, facendo nascere in loro un costante bisogno di “qualcos’altro”.

Questo stesso senso di vuoto ha colto molti appassionati durante Episodio IX, lasciandoli esterrefatti a causa della superficialità con cui temi e personaggi sono stati trattati e quasi “svuotati”, rovinati da una direzione che ha voluto rispondere a troppi quesiti, senza davvero valorizzarne alcuno e anzi creandone di nuovi.

J.J. Abrams, regista targato Disney ma appassionato di Guerre Stellari dall’inizio dei tempi, infatti, ha reso pubblico attraverso varie interviste il peccato di cui si è macchiato: voler accontentare tutti. Con una frase, infatti, ha lasciato senza parole l’intero fandom in delirio all’uscita dalle sale cinematografiche: “Hanno ragione sia quelli che si lamentano che quelli che lo hanno adorato”.

“The rise of Skywalker”, infatti, non è altro che il figlio nato dal bisogno incompatibile di unire nuovi e vecchi fan, chi ama Star Wars da ben 40 anni e chi – di Star Wars – ne conosce l’esistenza da appena 20. Questo ha portato inevitabilmente alla creazione di un’opera che in molti punti si è discostata dall’idea iniziale di George Lucas, allontanandosi anche dalle linee guida della agognata canonicità ricercata all’interno di ogni film della saga.

Le lamentele dei fan, infatti, sono state quasi univoche:

  • i personaggi non sono stati sviluppati come avrebbero dovuto, hanno dato il minimo indispensabile all’interno della trama e del film, anche per quanto riguarda i protagonisti o le “comparse” rappresentate dai cosiddetti spiriti della Forza;
  • molte incongruenze sono state messe alla base della storia: se Finn era uno Stormtrooper, come è possibile che il Primo Ordine non abbia riconosciuto la sua sensibilità alla Forza? Di norma basterebbe un esame del sangue per misurare i Midichlorians ed è strano che le nuove leve del Primo Ordine non vengano “controllate” prima di iniziare il loro percorso;
  • l’assenza di combattimenti validi, che nonostante in Star Wars scarseggino dal principio, almeno all’interno dell’ultimo capitolo avrebbero dovuto essere più incisivi;
  • l’uso spropositato e decontestualizzato, se non immotivato, della Forza da parte di Rey, che in realtà non ha ricevuto un vero addestramento.

Ad ogni modo la qualità delle riprese, le superbe musiche di John Williams e la cura con cui il regista si è dedicato alle ambientazioni hanno comunque reso il film gradevole e “da rivedere”, magari con una particolare attenzione a ciò che si trova dietro i personaggi e le loro azioni.

Sono passati ormai 40 anni da quando Luke ha intravisto i due Soli di Tatooine prima di iniziare il suo grande viaggio e il solo pensare che la storia della sua intera famiglia stia pian piano svanendo per far spazio a nuovi personaggi ha fatto sprofondare in una grande tristezza molti amanti della saga, che adesso attendono impazientemente che i nuovi film compaiano sul grande schermo nei prossimi 2022, 2024 e 2026.

Intanto la loro fantasia e il loro “bisogno” di continuare a vivere le avventure dell’universo Star Wars sarà colmata continuamente da Spin off e serie tv, che fino ad ora non hanno mai deluso gli spettatori: uno splendido esempio è stato “The Mandalorian” che (forse anche grazie al vero e proprio fenomeno mediatico rappresentato da Baby Yoda) ha ottenuto il 100% di critiche positive.