Stretto di Messina, avvistate tre orche: si teme per la loro salute

Stretto di Messina, avvistate tre orche: si teme per la loro salute

MESSINA – Un gruppo di tre orche è stato avvistato sullo Stretto dal  pescatore sportivo Simone Vartuli, che ha trascorso oltre un’ora ad osservarle. A darne notizia è l’associazione Marecamp, che ritiene siano tre dei quattro esemplari che hanno stazionato davanti al porto Prà di Genova.

Provengono dall’Islanda e hanno percorso oltre 5.200 chilometri. Le orche che per oltre dieci giorni hanno stazionato sulla costa del porto di Genova e adesso sono arrivate fino in Sicilia: a partire sono state Riptide (Sn113, il maschio adulto della famiglia), la madre adulta che ha perso il cucciolo nelle acque liguri (indicata solo con la sigla S114), oltre ad Aquamarin (Sn116) e a Dropi, i due esemplari più giovani del gruppo, un maschio e una femmina.

La sorprendente identificazione è stata realizzata dal team composto dai biologi di Menkab, Artescienza e Università degli studi di Genova, grazie anche alla collaborazione di Orca Guardians Iceland. Se la notizia verrà confermata si teme che a mancare all’appello sia Dropi, l’individuo che già presentava un forte dimagrimento ai primi di dicembre.

Mai era successo che un gruppo di orche rimanesse per un tempo così lungo vicino a un tratto costiero, dove la loro presenza peraltro è rarissima. Biologi, veterinari e ricercatori che stanno raccogliendo una gran quantità di dati per un caso di studio destinato ad assumere importanza mondiale. Non si esclude che siano malate, probabilmente per aver ingerito una grande quantità di plastica non riuscendo a mangiare altro.

Oppure sono completamente disorientate da suoni molto forti o cambiamenti nelle temperature delle correnti. Nello scenario migliore la madre sta ancora elaborando il lutto dopo aver perso il piccolo. L’uomo non può fare nulla per aiutarli.

Fonte immagine: Repubblica.it